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Wall in progress, Associazione Culturale BLUorG, Bari

Venerdì 17 maggio alle ore 20.30  sarà presentato il terzo progetto di “Wall in progress” progetto promosso dallAssociazione Culturale BLUorG di Bari e a cura di Marilena Di Tursi, con l’intervento di Giuseppe Abate.

Per tutti un muro con cui fare i conti. Un limite, un confine, un insormontabile impedimento o semplicemente una superficie. ‘Wall in progress’ nasce da qui, dall’idea che un gruppo di artisti potesse rapportarsi a una barriera con l’unico vincolo di utilizzarla a piacimento dinanzi un pubblico. Del resto, il titolo di questa rassegna è del tutto autoreferenziale ed è l’unica restrizione imposta ai sei selezionati. Giuseppe Abate, Pamela Campagna, Rosa Ciano, Luca Coclite, Chiara Gatto e Ferenz Kilian, ciascuno rappresentativo di un linguaggio, palesato e reso eloquente nel rapporto con l’inedito e sovradimensionato supporto, coincidente per l’occasione con lo spazio espositivo ‘tout court’. Ognuno degli artisti opera trasformando il muro in tempo reale, davanti agli ospiti durante la serata della vernice, un ‘work in progress’ o, per l’appunto, un ‘wall in progress’, i cui esiti diventano necessariamente imprevedibili. E’ visibile fino al successivo appuntamento quando viene cancellato e sostituito da un nuovo lavoro. Unica memoria dell’ operazione, un video, a testimonianza di un divenire creativo affidato ad un fatale palinsesto che sotterra e annulla il gesto dell’artista.

Giuseppe Abate comincia un giorno prima della vernice, il 16 maggio, a dipingere il suo muro continuando ad oltranza fino alla sera del 17 quando terminerà il lavoro davanti al pubblico. Il tutto questo lungo tempo, Abate si espone al voyerismo degli sguardi trasformando la galleria nel suo atelier e consentendo a chiunque di osservarlo incessantemente per tutta la durata della realizzazione. Per l‘artista il muro non è un limite ma una sorta di diaframma trasparente dal quale guardare un ‘al di là ’ visionario, uno spazio di città trasfigurata dal desiderio. Non più marciapiedi o cortine di condomini, non più cemento o macchine, ma una foresta di fantasia, appena oltre le vetrate della galleria, per l’occasione opportunamente ridisegnate sul muro con un effetto di lieve sfondamento prospettico. Non di un”tromp l’ oeil”, si tratta, avverte l’artista, ma di una manipolazione utopica che consente di sostituire l’esistente con un paesaggio del desiderio. Il muro è allora lo strumento che aiuta a vedere ciò che bramiamo, un ‘fuori’  ecosostenibile che Abate tratteggia con un linguaggio figurativo fluido, consuetudinalmente speso per interni di grottesca ambientazione pop innervata da una gestualità inquietante, e ora consegnato a un inedito paesaggio, apparentemente pacificato ma attraversato da sornione atmosfere.

Prossimi appuntamenti di Wall in progress

23 maggio > Rosa Ciano
28 maggio > Chiara Gatto
4 giugno > Ferencz Kilian

11giugno > esposizione finale e presentazione del video catalogo

 

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