Sarà INCIPIT VITA NOVA, un progetto dell’artista cecinese Vittorio Corsini, ad inaugurare, sabato 27 aprile, ore 18.00, la Sala degli Archi della Fortezza Nuova di Livorno, appena restaurata.
Promosso dal Comune di Livorno in collaborazione con l’Associazione React e curato da Alessandra Poggianti, INCIPIT VITA NOVA è articolato in un doppio intervento appositamente pensato per l’occasione: uno all’esterno della Fortezza e uno all’interno della sala.
Sugli spalti della Fortezza verranno realizzate due scritte di quasi 14 metri di lunghezza, su cui si legge a grandi lettere INCIPIT VITA NOVA (Inizio di una vita nuova). La citazione all’opera di Dante diventa un messaggio che ogni passante può liberamente interpretare e, da lì, tessere il proprio racconto.
L’artista da anni realizza opere di arte pubblica nello spazio urbano progettando cortili, fontane, giardini pensati come generatori di incontri e nati come effetto di pratiche ordinarie o abitudini consumate dagli abitanti locali. In rapporto a questa esperienza “Incipit Vita Nova” si propone perciò come un segno urbano che lascia una speranza: l’inizio di una vita nuova, di una possibile rigenerazione. All’interno, invece, dell’affascinante Sala Espositiva saranno realizzati dei tappeti che copriranno una superficie di 400 metri quadrati in cui sono rappresentate le bandiere di diversi Stati Nazionali. I tappeti sono stati prodotti con una particolare tecnica di colorazione della segatura, pensati come una istallazione calpestabile. Il pubblico è chiamato a partecipare all’opera decidendo il modo in cui fruirla. Con il tempo inevitabilmente i colori e i confini delle bandiere si mischieranno simbolicamente cancellando i territori nazionali attraverso la frequentazione delle persone. Un messaggio di uguaglianza e ricchezza nella mescolanza dei popoli e delle culture, in una città, Livorno, che storicamente viene ricordata per la grande apertura e accoglienza verso le comunità straniere “INCIPIT VITA NOVA” diventa un’occasione per riflettere sulla definizione dello spazio, non solo quello di rappresentazione, ma anche quello sociale che si definisce dal vissuto delle persone. L’arte contemporanea si propone, così, come un linguaggio che riguarda tutti, un forma espressiva che concepisce speranze e apre orizzonti.