Si svolge in queste ore ai Giardini della Biennale di Venezia la cerimonia di premiazione della Biennale Architettura 2012. La Giuria internazionale della 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, composta da Robert A.M. Stern (USA), Wiel Arets (Olanda), Benedetta Tagliabue (Italia/Spagna) Kristin Feireiss (Germania) e Alan Yentob (Gran Bretagna) ha appena rivelato i premi ufficiali della Biennale Architettura 2012: il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione nazionale è stato assegnato al Padiglione del Giappone per “la grande umanità” con cui il progetto affronta e cerca di dare una risposta concreta e terrena all’enorme disagio del terremoto del 2011. Con il progetto Architecture possible here? Home for all, il commissario Toyo Ito, ha collaborato con architetti più giovani e con la comunità locale per affrontare in modo pratico e inventivo la progettazione di un nuovo centro per una regione devastata da una catastrofe nazionale. La presentazione e il racconto nel padiglione sono stati unanimemente giudicati straordinari e ampiamente accessibili a un vasto pubblico dalla giuria, che si è detta colpita dall’umanità di questo progetto.
Menzioni speciali sono state riconosciute alla Russia, che presenta video, foto e rendering dell’ambizioso progetto della città del futuro Skolkovo, che verrà creata in Russia con la partecipazione di architetti da tutto il mondo, tra i quali lo studio Chipperfield, Herzog & de Meuron e Stefano Boeri. Per il progetto i-city. i-city è stato adottato un approccio dialettico al passato, presente e futuro della Russia che trasforma tutti in spie digitali. La giuria è stata attirata in questo magico tour del mistero e si è dichiarata sedotta dalla sua presentazione visiva; alla Polonia, che con Making the walls quake as if they were dilating with the secret knowledge of great powers di Katarzyna Krakowiak, installazione definita dai giudici audace e coraggiosa, rammenta al visitatore non solo di guardare ma anche di ascoltare… E di percepire il suono del Common Ground. Menzione speciale attribuita infine agli Stati uniti, con il progetto Spontaneous Interventions, Design Actions for the Common Good curatori Cathy Lang Ho, Ned Cramer, David van der Leer. Questa installazione interattiva ha colpito la giuria per la sua celebrazione della capacità degli individui di cambiare la società con gesti piccoli ma efficaci. La presentazione semplice e non pretenziosa è stata giudicata incantevole.
Il Leone d’oro per il miglior progetto della Mostra Internazionale Common Ground all’Arsenale è andato a Torre David / Gran Horizonte, 2012 di Justin McGuirk e Urban Think Tank (Alfredo Brillembourg, Hubert Klumpner) e agli abitanti di Caracas e alle loro famiglie che hanno creato una nuova comunità e una casa a partire da un edificio abbandonato e incompiuto. La giuria ha elogiato gli architetti per aver riconosciuto la potenza di questo progetto trasformazionale (una comunità spontanea ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando Torre David, e lo ha fatto con talento e determinazione. Questa iniziativa può essere intesa come un modello ispiratore che riconosce la forza delle associazioni informali). Gran Bretagna e Venezuela espongono alle Corderie dell’Arsenale.
Menzione Speciale per Cino Zucchi, Milano, per l’installazione Copycat. Empatia e invidia come generatori di forma, che “vuole richiamare la complessa rete di relazioni che modellano il nostro ambiente fisico”, e che la giuria ritiene rappresenti in modo esemplare il tema onnicomprensivo della Mostra Common Ground.
Consegnato anche il Leone d’oro alla Carriera ad Alvaro Siza. La decisione, presa nei giorni scorsi dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore David Chipperfield è stata così motivata: “È difficile pensare a un architetto contemporaneo che abbia mantenuto una presenza coerente nell’ambito della professione quanto Álvaro Siza. Che una tale presenza sia mantenuta proprio da un architetto che vive e lavora all’estremo margine atlantico dell’Europa non fa che mettere in risalto la sua autorità e la sua condizione”.
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