Fra le numerose proposte espositive che valorizzano la Svizzera in questo momento, a Ginevra, dove fra le altre è in corso presso il Musée d’art et d’histoire (Musée Rath) un’importante retrospettiva dedicata a Ferdinand Hodler, e al MAMCO quella del britannico Rasheed Araeen, incontriamo presso la galleria D10 Art Space quella del giovane italiano Vincenzo Marsiglia che, con la sua Be The First, ufficializza concretamente la sua prima volta in terra svizzera, ma anche la propria presenza oltre i confini nazionali.
Grazie all’occhio attento della gallerista Victoria D. Dzodziev e a quelli di Julie Fazio e Janine Sarbu curatori del progetto, posatisi sull’originale linguaggio “interattivo” e “neo-optical” di Marsiglia, lo stesso approda nello spazio ginevrino cogliendo l’occasione di riordinare diverse serie di lavori realizzati nell’arco dell’ultimo decennio di attività. Be The First si configura, pertanto, come una duplice occasione: quella per il pubblico svizzero di conoscere l’opera di Marsiglia e quella per l’artista stesso di rivedere l’evoluzione del proprio percorso artistico, ma anche punti fermi ed essenziali nella sua ricerca divenuti nel tempo sua cifra distintiva e peculiare. Fra questi vi è senza dubbio l’interesse per l’interattività. Proprio tale aspetto, cioè la capacità di un determinato sistema di scambiare informazioni con l’essere umano, rappresenta un dato fondamentale nella ricerca dell’artista italiano. Sicché in mostra incontriamo opere come Star Interactive, realizzata nel 2008 dove, la stella a quattro punte, diventata un caratteristico simbolo del suo lavoro, una matrice o un modulo ripetuto all’infinito, e ideale sublimazione della sua stessa personalità, fa da sfondo o diventa la griglia sulla quale l’immagine va a sovrapporsi. Un sistema che a sua volta si sdoppia, catturando in seguito il profilo della persona che interagisce direttamente proprio con il dispositivo in questione. Ma ancora, tornando indietro nel tempo, s’incontrano opere come Superimpose – Star – Lily del 2003-2004, una tela o meglio un feltro perfettamente bianco sul quale corre l’intreccio della sua “stella” e che mostra la conoscenza, ma anche la dipendenza di Marsiglia alle caratteristiche ricerche della riduzione analitica novecentesca.
Proprio la conoscenza e l’aderenza ai linguaggi novecenteschi analitici e optical, la capacità di metterli in dialogo con le più recenti innovazioni tecnologiche, l’interattività per l’appunto, una particolare maniera di lavorare sul decoro (da intendersi in termini quasi descrittivi, più attinenti al potenziamento di un concetto che non alla banale sfera della decorazione) rappresentano i punti focali intorno ai quali si misura la credibilità del lavoro di Marsiglia, ponendolo, nel panorama di questo linguaggio, così come rilevano i curatori Be The First.
Una credibilità che si mantiene anche e soprattutto nei lavori più recenti come Mirror Star del 2009-2010 dove, con leggerezza e un tocco di ironia, Marsiglia dimostra l’atavica essenza del gioco interattivo, cui aggiunge la sinestesia del suono, creando un’atmosfera artistica prettamente immersiva. Un gioco interattivo che perdura fino a scompaginare lo sguardo (talvolta a disturbarlo) quando, con Wall paper Op, sconfina con linee e intrecci regolari sulla parete di una stanza, originando un effetto optical per l’appunto, contenente a sua volta un paio di dittici che ne enfatizzano la sensazione, nella quale perdersi o vedersi con occhi diversi non è difficile.
Be The First si può, infine, considerare un elegante viaggio intorno all’arte di Vincenzo Marsiglia che vale una visita alla D10 Art Space di Ginevra.
BE THE FIRST
Vincenzo Marsiglia
Fino al 31 agosto 2018
Mostra visitata il 16 giugno 2018
D10 Art Space
15 Boulevard Helvetique/6 Rue Ami Lullin
1207 Geneva
victoria@asd10.ch