Un pubblico vario e di tutte le età quello della Ventura Contemporary Art Night, evento organizzato dal progetto Made in Lambrate che si è tenuto la sera di mercoledì 18 febbraio con vari opening in diverse gallerie di via Massimiano e via Ventura, a Milano.
Kamigami, che in giapponese vuol dire “infinito, pluralità, ripetizione” è il titolo della mostra di Matteo Negri alla Galleria Monopoli, dove lo sguardo è catturato e disorientato dai riflessi degli specchi nelle pareti interne delle sue “kamigami box”.
Da Mimmo Scognamiglio Contemporary Art colpiscono le trasparenze e i riflessi di specchi e vetri colorati dell’americano David Lindberg, e da Andrea Ingenito Contemporary Art la luce e il colore dell’argentino Ernesto Morales, che con le innumerevoli stratificazioni dei suoi oli crea realtà al confine tra abitabile e immaginario.
Spazio a luoghi reali nella galleria di Francesca Minini, illuminata solo dalle quattro video-proiezioni di Ali Kazma. La mostra prende il titolo di Care: lo sguardo dell’artista vede nei professionisti ripresi nei video dei performer che abilmente coi loro corpi si prendono cura della bellezza di un testo (Calligraphy), della creazione di oggetti di vetro (Crystal), di un’opera teatrale (Play) o di un altro corpo (Tattoo).
Studio Gariboldi, con Franco Angeli 1960-1968, presenta invece uno dei maggiori protagonisti della Pop Art italiana nella Roma degli anni 60, Franco Angeli appunto, tra strati di tulle che filtrano le opere e una lama a falce di luna dorata che divide la tela circolare di Of America.
Poetiche infine le imprese impossibili dell’albanese Driant Zeneli, come toccare la luna col bungee-jumping e creare una nuvola col parapendio, presentate in forma di video nella sua trilogia When Dreams Become Necessity in una Prometeo Gallery immersa nel buio e nel silenzio assorto degli spettatori.