Anche quest’anno il Premio Lissone ospita un’interessante selezione di artisti provenienti dall’Italia e dall’estero.
Lo storico premio, fondato all’indomani del secondo conflitto mondiale, si conclude già nel 1967, anno in cui vince Valerio Adami. Rinato nel 2002, dal 2006 si svolge in alternanza al Premio Lissone Design.
L’edizione 2018 vede l’assegnazione di 7 premi da parte della giuria, composta da Marco Meneguzzo, Demetrio Paparoni e Alberto Zanchetta, direttore artistico del MAC di Lissone.
Per garantire continuità con le storiche edizioni, i due Premi Stima conferiti a Silvia Ventramel e Francesca Ferreri omaggiano l’ultimo storico vincitore: il premio consiste in una grafica di Valerio Adami.
Il gruppo, formato dai 33 partecipanti, propone sia giovani promesse che maestri di consolidata fama come Lucio Pozzi che vince il Premio alla Carriera, grazie all’utilizzo di volumi e colori accostati con sapienza nella creazione del suo dittico. Un ulteriore Premio alla Carriera viene assegnato a Stephen Rosenthal, le sue opere, rifiutando l’elemento decorativo, propongono un’analisi diversa dove il vuoto è protagonista. Il Premio Critica viene assegnato a Sali Muller, mentre il pittore Alexis Harding vince la possibilità di esporre nel 2020 al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, grazie alle sue tele in cui la densa materia pittorica diviene quasi scultorea.
Gabriele di Matteo è il vincitore dei 10.000 euro messi in palio dal Gran Premio della Pittura, i giudici lo premiano con tale motivazione: «Minando l’autorialità e l’autenticità dell’artista all’interno del sistema dell’arte, l’opera pone una riflessione sul potere e l’autonomia dell’immagine e della sua originalità. Tale coazione a ripetere genera un cortocircuito di persuasione che consegna agli annali dell’arte i “falsi autentici” di Gabriele di Matteo».
La novità di quest’anno è il Premio Editoria, messo in palio dalla rivista Exibart, la cui commissione è formata dal direttore Matteo Bergamini e Silvia Conta, che assegnano ad Alek O. Il premio consiste nella realizzazione di una pagina della rivista e di un’intervista, che sarà pubblicata in occasione di ArteFiera 2019.
Le opere vincitrici insieme a tutte le altre che hanno partecipato, sono disposte nelle sale del MAC in tre diverse sezioni: Desidero fare qualcosa di così bello come una tela vuota, È strano continuare a pensare che la pittura sia fatta per essere vista, Scultura è quella cosa su cui inciampi mentre indietreggi per guardare un quadro.
L’esposizione prosegue con due ulteriori tematiche dedicate ad artisti fuori concorso come quella dedicata a Jiří Kolář Un uccello canta meglio sul proprio albero genealogico, mentre la seconda In ogni caso un quadro, un disegno, sarà prodigio o nulla è dedicata ad André Masson, di cui si ipotizza la partecipazione alla decima edizione storica del Premio nel 1957.
Museo d’Arte Contemporanea di Lissone – Lissone – Lombardia
Fino al 10 febbraio 2019