Il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta fino al 12 giugno la mostra antologica Tony Oursler. Open Obscura, curata da Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni. La mostra presenta un’ampia selezione di lavori, tra cui alcune grandi installazioni realizzate da Oursler negli ultimi cinque anni: una serie di installazioni ispirate all’esplorazione dello spazio cosmico in relazione all’immaginazione della cultura popolare (Cosmic Cloud e Purple Dust), ai disagi mentali rappresentati in chiave super–pop (come Frog, Crunch, Snake). Tra le grandi installazioni del 2009 sono previste Stochastic Mask, Stone-cold Loop, Endorphic Vessel, Gaze Heuristic, che hanno una inusuale capacità di coinvolgere il pubblico. Questi lavori saranno affiancati da altri recentissimi.
Il primo è un progetto che Oursler ha realizzato per l’Adobe Virtual Museum (The Valley, 2010 visibile su www.adobemuseum.com). Attraverso alcune postazioni multimediali il pubblico avrà l’opportunità di interagire con la mostra digitale con cui l’artista ha inaugurato il museo virtuale di Adobe. Il secondo è la serie Peak (2010), microsculture costituite da proiezioni su assemblaggi di oggetti e materiali grezzi, quali vetri, metalli, argilla. Anche in questa recente serie l’artista sviluppa la sua esplorazione circa i modi in cui la tecnologia incide sulla psiche umana.