Venerdì 7 marzo alle 18.30 inaugura la mostra Zitta Tu… non parlare! Nella Sala Santa Rita a Roma, dall’8 marzo al 9 maggio, le straordinarie installazioni di Tomaso Binga, lo pseudonimo maschile di Bianca Menna, non solo per rendere omaggio alla grande artista, poetessa e figura dirompente del femminismo poetico-storico italiano, ma anche per affrontare i temi del femminismo a Roma in occasione della giornata internazionale della donna.
Durante l’inaugurazione della mostra in programma una performance dell’artista: due manichini accolgono i visitatori con cartelli impetuosi. Il video Ti scrivo solo di Domenica sussurra una lunga litania. Nello spazio della Sala Santa Rita, volutamente lasciato libero dall’artista per esaltare la bellezza del luogo, quattro pseudo scalette in legno sono appoggiate a quattro paraste che assecondano la discesa di opere che si prolunga sul pavimento. Due leggii aperti si lasciano avvolgere da lunghe carte di poesie e fogli sparsi a terra. Sull’altare nell’abside una tavola imbandita con penne, matite e immagini di calici s’impone come Ultima (S)cena.
Nel panorama delle correnti neo-avanguardistiche che hanno animato la capitale negli anni ‘70, il lavoro di Tomaso Binga, concepito provocatorio e spiazzante, rappresenta un raro caso in cui l’artista usa la prima persona e si mette in gioco ripetutamente, tentando di trasformare il mondo per annullarne le disuguaglianze. Esordisce nel 1970 assumendo il nome da uomo per evidenziare il privilegio maschile nel campo dell’arte. È sempre stata impegnata sul fronte dell’emancipazione dell’artista nella consapevolezza di essere donna e femminista. Il 15 giugno 1977, in una performance, Tomaso Binga si unisce in matrimonio con Bianca Menna, se stessa.