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Tomaso Binga

Ad accogliere lo spettatore nella prima sala c’è proprio l’opera più antica, della quale vale la pena raccontare genesi e riproposizione in mostra. 

Binga, artista e poetessa, partecipa nel 1972 ad un festival sulla poesia ad Acireale. Lì viene invitata a compiere un’azione destinata a diventare il suo primo gesto performativo. Nella sala in cui si tiene il festival è installata una videocamera a circuito chiuso, un occhio elettronico che vede e  trasmette in un luogo diverso ciò che accade mentre lei agisce, sarà proprio questo strumento a provocare la riflessione che prenderà forma nell’azione “Vista zero”. Un lenzuolo bianco sul corpo, la testa bendata con fasce bianche, l’artista lascia fuori solo il suo viso, cui applicherà man mano dei ritagli di occhi presi da stampe e riviste, per poi staccarli con altrettanta cura. 

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https://www.salaeditori.eu/prodotti/Segno-279/

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