Dal 1 Aprile, inaugurazione alle 19:00, fino al 13 Maggio, la Galleria Francesca Minini propone la prima personale italiana degli artisti tedeschi Tobias Buche e Jonas Lipps.
Buche dispiega la sua personale enciclopedia visiva su semplici pannelli o come in questo caso, su tavoli bianchi, neutri. Possiamo pensare al suo lavoro come ad una forma di collezionismo, una pratica meticolosa e continua, una raccolta privata che diventa pubblica; l’oggetto della sua collezione è l’immagine, raccolta per tipi, per soggetto e provenienza. Si tratta di fotografie private, copertine di dischi, vecchi disegni, ritagli di giornali, riproduzioni, un’eterogeneità che non solo caratterizza la genesi del lavoro, ma che si ripropone anche nel modo i cui le immagini sono organizzate nelle installazioni: una complessa costellazione d’immagini, foto private o figure raccolte dalla carta stampata, scelte o manipolate dall’artista in modo da non poterne identificare la provenienza, così che tutte, ugualmente, siano oggetto di un nuovo possibile sguardo.
Jonas Lipps lavora ad acquerello su carte diverse per formato e caratteristiche: volantini, pagine di libri o di vecchi quaderni. Le immagini di partenza, raccolte da giornali, internet o da fotografie sono paesaggi, ritratti, spesso situazioni ordinarie, frammenti anonimi che l’artista rielabora. I tagli compositivi ricordano i fotogrammi di un film la cui scena si stia svolgendo in un altro luogo,con speciale l’attenzione ai gesti casuali, incompleti, per nulla emblematici. E’ proprio l’equilibrio precario tra l’avere e il perdere il controllo sull’opera la base del suo lavoro.