Con la mostra Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi il Museo Diocesano Tridentino apre una riflessione su un tema ambientale di scottante attualità, solo in apparenza distante dalle dinamiche di un museo ecclesiastico, che di norma si occupa quasi esclusivamente del patrimonio storico artistico. Come afferma Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’ «Quando parliamo di ambiente, facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati». Nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo, la cultura è parte integrante di questa relazione, punto di partenza imprescindibile nell’analisi della relazione dell’essere umano con l’ambiente.
Per questi motivi il Museo Diocesano ha scelto di esporre per la prima volta al pubblico Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi, un reportage di Stefano Schirato, fotografo da anni impegnato in un ampio progetto sul legame tra inquinamento e malattie causate da condizioni ambientali malsane. L’artista – già noto a livello internazionale per le efficaci collaborazioni con testate del calibro di The New York Times, CNN, Vanity Fair, Al Jazeera, Le Figaro e National Geographic – ha selezionato per l’esposizione del Diocesano quaranta immagini iconiche che mettono a nudo il degrado della “Terra dei Fuochi”. In questa zona, per oltre trent’anni, sono stati smaltiti illegalmente milioni di tonnellate di rifiuti tossici, causando il più grande disastro ambientale italiano. Le conseguenze sul suolo, sui prodotti agricoli, sull’allevamento, sulle falde acquifere ma, soprattutto, sulla popolazione sono state devastanti. L’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (gennaio 2016) denuncia che in quest’area l’incidenza di tumori è superiore alla media nazionale dell’11% negli uomini e del 9% nelle donne; anche i dati sulla mortalità infantile causata da neoplasie sono allarmanti.
Grazie al prezioso aiuto di Padre Maurizio Patriciello – parroco di San Paolo al Parco Verde di Caivano e uno dei principali attivisti della zona – Stefano Schirato ha raccolto le testimonianze di quei cittadini che si battono perché l’avvelenamento della “Terra dei Fuochi” non sia dimenticato. Ha conosciuto e fotografato decine di famiglie consapevoli dei rischi che corrono per la propria salute, che gli hanno aperto le porte delle loro case. Ha ritratto l’abbandono del territorio, i campi nomadi autorizzati su cumuli d’immondizia, le discariche illegali e i cumuli di veleni sotterranei a pochi metri dalle abitazioni.
Da questo lavoro di documentazione fotografica è nato il libro Terra Mala. Living with Poison (Crowdbooks Publishing 2018), grazie anche all’impegno di tantissime persone che hanno creduto nella forza del messaggio di queste immagini e di un’azienda come GUNA, leader nazionale nella medicina dei bassi dosaggi, che hanno sostenuto concretamente l’iniziativa, pre-acquistando le copie del volume durante la campagna di crowdfunding prima ancora che venisse stampato.
“Il progetto del libro Terra Mala, l’impattante volume che raccoglie le immagini esposte nella mostra, ha catturato da subito la nostra attenzione – ha commentato Alessandro Pizzoccaro, Presidente del CdA di GUNA – sia per la genuina passione che traspare evidente dall’impegno di Stefano, sia per la reale consonanza tra i valori che improntano il DNA di GUNA e il messaggio veicolato dal volume, contro le ecomafie e a difesa del diritto all’equilibrio psico-fisico degli esseri umani”.
E dal libro di Schirato si inaugura l’omonima mostra, che il Museo Diocesano Tridentino esporrà nelle sale del piano terra fino a lunedì 6 maggio 2019.
Le fotografie di Schirato raccontano con la forza del bianco e nero il degrado del territorio e la sofferenza dei suoi abitanti, mostrando le condizioni in cui bambini, donne e uomini sono costretti a vivere ogni giorno. Sotto gli occhi scorrono immagini di luoghi abbandonati all’incuria, periferie urbane sfigurate, campi disseminati da rifiuti, dove la criminalità organizzata, senza un briciolo di pietà, gioca con le vite degli altri. La luce disegna le forme, enfatizza il dramma, illumina vite segnate dalla malattia e ricordi di persone scomparse a causa di patologie tumorali. La speranza è affidata agli intensi ritratti di coloro che si sono battuti e continuano a battersi per la verità e il cambiamento: le mamme “vulcaniche”, alcune associazioni ambientaliste e il parroco di Caivano, Don Maurizio Patriciello. Grazie alla loro forza e al lavoro di magistrati scrupolosi, la “Terra di Fuochi” – come scrive Arianna Rinaldo nella postfazione di Terra Mala – potrà tornare ad essere «portatrice di vita, Madre Terra, liberandosi dal male tossico che l’uomo ha iniettato senza pietà. Una Terra Madre, non “mala”, che rinasce e fa rinascere».
Gli appuntamenti
La “Terra dei Fuochi” è assurta a simbolo di degrado e criminalità, ma non è l’unica zona inquinata della Penisola. Il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici e delle sue conseguenze ha una portata vastissima. Per riflettere su questi temi e allargare lo sguardo su altre realtà, il Museo Diocesano Tridentino ha organizzato una serie di appuntamenti nei mesi di marzo e aprile. Le date e i relatori saranno pubblicati sul sito del Museo all’indirizzo www.museodiocesanotridentino.it.
Per gli appassionati di fotografia sabato 23 marzo dalle 9.00 alle 17.00 Stefano Schirato propone il workshop Story-telling: come raccontare una storia in immagini. Il workshop sarà attivato con un numero minimo di 8 partecipanti. La quota di partecipazione è € 65.00; prenotazioni entro il17 marzo allo 0461 234419.
Dati tecnici
In mostra sono esposte 40 fotografie in bianco&nero. Le stampe digitali sono montate su pannelli D-bond con i formati 50x70cm, 18x24cm e 30x45cm.
Stefano Schirato
Stefano Schirato nasce a Bologna nel 1974, dove si laurea in Scienze Politiche. Lavora come fotografo freelance con un attento interesse sui temi sociali da più di 20 anni. Collabora con diverse riviste, associazioni e ONG come Emergency, Caritas Internationalis, ICMC, per le quali ha partecipato a progetti sui diritti umani, crisi dei rifugiati e immigrazione clandestina. I suoi lavori sono stati pubblicati dal The New York Times, CNN, Newsweek Japan, Vanity Fair, Al Jazeera, Le Figaro, Geo International, Burnmagazine e National Geographic tra gli altri.
Ha diverse ricerche in corso in Europa dell’Est e in Africa sulla crisi dei rifugiati e, negli ultimi 4 anni, ha portato avanti il progetto Terra Mala sull’inquinamento e la corruzione nel sud Italia. Il suo ultimo lavoro sulla crisi dei rifugiati lungo la rotta balcanica “One Way Only” è stato esposto nella Camera dei Deputati a Roma dalla Presidente Laura Boldrini. Stefano vive a Pescara e, dal 2014, insegna fotogiornalismo alla Mood Photography, scuola di cui è socio fondatore.
Photo Op,
Nata dalla sinergia tra Livia Corbò e Marta Cannoni, è un’agenzia che si dedica alla ricerca e allo sviluppo di opportunità artistiche, istituzionali e commerciali legate alla fotografia. Tra le sue attività, la creazione di esposizioni individuali e collettive che vertano su progetti specifici o diano una visione d’insieme del lavoro di un autore.
INFORMAZIONI
SEDE ESPOSITIVA
Museo Diocesano Tridentino
Palazzo Pretorio, Piazza Duomo, 18 – 38122 Trento
DURATA MOSTRA
9 febbraio – 6 maggio 2019
ORARI
9.30 – 12.30 / 14.00-17.30
domenica 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00
giorno di chiusura: ogni martedì, Pasqua
TARIFFE
ingresso € 2,00
ingresso gratuito ogni prima domenica del mese e per i possessori dell’abbonamento annuale al Museo
CATALOGO DELLA MOSTRA
Stefano Schirato,Terra Mala. Living with Poison
pubblicato da Crowdbooks Publishing con il sostegno di Guna
INFORMAZIONI
tel. 0461 234419
info@museodiocesanotridentino.it
www.museodiocesanotridentino.it
UFFICIO STAMPA
tel. 0461 234419
press@museodiocesanotridentino.it