Pietro Coletta. Bagliori / Biblioteca Sormani
Un connubio di concettualismo, minimalismo e ascetismo si dipana dalle opere di Pietro Coletta, che sembra riprendere l’ambizioso intento di Paul Klee di “rendere visibile l’invisibile”. Oscillando tra visibilità e invisibilità, l’artista concilia eidos e materia, conferendo alla realtà una rinnovata componente immateriale. Nelle sue opere il raggiungimento della presentificazione dell’assenza si traduce in un …