Quiete e silenzio regnano nella sala espositiva di MAGTRESTUDIO, studio degli artisti Guido D’Angelo e Antonella Nardi e project room che ha ospitato vari progetti sperimentali come Darsi alla macchia, Prevedere e deludere e Codima, dove è allestita la mostra di Marco Affaitati “La calma non ha confine”. Visibile fino all’8 gennaio 2019 l’esposizione propone …
L’impossibilità di poter vedere un’interessante progetto, proposto in un luogo quasi impensabile, che unisce terre lontane – per distanza, mentalità e tradizioni – ha spinto il mio istinto ad interessarmene. Si tratta della mostra Ionian Anchaeological Archives di Marco Emmanuele, a cura di Daniela Cotimbo, allestita presso gli spazi della galleria Bivy situata ad Anchorage, …
L’installazione site-specific “L’ultimo cavaliere Jedi” (2018) di Alfonso Siracusa Orlando, svolta presso il MeTe di Siculiana (Ag), è articolata attraverso un percorso narrativo che coinvolge l’intera struttura espositiva. La mostra ha inizio da una stanza in cui, da una valigia, si snodano delle vesti che, sulla pavimentazione del MeTe, formano una doppia “S”, culminando in …
Tempo fa soggiornai a Milano poiché dovevo recensire alcune mostre. Trovandomi nell’estremo nord italiano (per me, individuo provinciale, è davvero estremo), decisi di far vista a un pittore molto importante che vive in provincia di Cremona; sapendo della sua discrezione, preferisco non scrivere il suo nome. Giunto stranamente in anticipo alla stazione Garibaldi (in realtà …
È storia recente, quella di artisti che raccontano lo sfacelo umano del capitalismo, dentro le piaghe insanguinate del capitalismo, per le ragioni incontrovertibili del capitalismo. Fino a qualche anno fa, meno di cinquanta e non più, coloro che si permettevano appena di analizzare ciò, lo facevano con una retorica che oggi è appesa tra le …
È mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in codesto reame… Sulla Scuola di Palermo ne ha scritto chiunque. E così, mettendomi in coda, per non esser da meno, ne scrivo anch’io. Ma senza l’oggettività dei fatti; e in modo spurio, non approfondito. Anzi, personale. Cambia poco… La vicenda è tipicamente italiana: …
A mio avviso, tutto fiorisce da quei rovi; da quei rovi psichedelici e quisquinesi, così presenti, presenti al punto da pungere le pupille stanche, i polpastrelli del pensiero visivo; e in grado di inacidire e compenetrare tutto. E poi ombre, e poi spiragli, attraverso le pareti increspate del tempo, dalle quali, in una strana coincidenza elettrochimica, entra …
Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantium humeris insidentes. Come spesso accade in molte città siciliane, e spesso accade, lo assicuro, anche nella meravigliosa Gela lo splendore del passato è una malinconica cartolina sbiadita. Dall’ingresso del Museo Archeologico Regionale, prima di entrare, diretto con lo sguardo verso sud-ovest, rapito dal tramonto, le fantasie elleniche …
Quando a una semplice attività aritmetica aggiungiamo una rassegna di arte contemporanea, una di quelle rassegne che indagano il territorio locale, che narrano le intuizioni di artisti slegati per stile, ecco che il gioco si complica, somigliando sempre più a una partita a scacchi, in cui il lavoro della memoria deve dedicarsi unicamente a immaginare mosse …
Nel corso del lungo diciannovesimo secolo, mentre i sentimenti artistici si spaccavano tendendo in direzioni opposte, cioè verso la concretezza fenomenologica e verso la magia simbolica, la tradizione pittorica meridionale di fine ottocento, ereditando un gusto sorto tra le “corti” di Napoli e Palermo, e pur facendo proprie le libertà espressive dei grandi movimenti a …
Dopo Brugnone e Grasso, che lo scorso dicembre hanno aperto la seconda edizione di “Camera doppia”, sabato 14 gennaio, alle 19:00, presso “XXS/aperto al contemporaneo”, a Palermo, sarà la volta di Federico Severino e Valerio Valino. Stavolta i giovani artisti del catanese affronteranno un tema classico della storia dell’arte, il paesaggio, modulandolo attraverso differenti versioni …
Noi italiani abbiamo un difetto: non siamo in grado di dialogare con il passato artistico. Sappiamo di averlo. Malgrado ciò, lo lasciamo “invecchiare”. Con le conseguenze della decomposizione. (Siamo un Paese decomposto, infatti). Il passato, invece, sì: con noi dialoga, anzi urla. E spesso dolorosamente. Dall’altro lato c’è l’ostinato desiderio, con un pizzico di feticismo …