Il governo è fatto. Le radiografie ai CV e le offese di rito ai nuovi ministri sono state espletate dagli idioti di turno. Le consultazioni alla sfera di cristallo sono iniziate, e le previsioni vengono sbandierate in tutti i talk show ogni mattina. Una nuova e rinforzata speranza si è insediata nei cuori di tutti …
La settimana di “Segno” comincia con una riflessione sulla “Bellezza” di Dario Orphée La Mendola: una provocazione o una rassegnata consapevolezza sul “cattivo gusto” che ci circonda e quel “capovolgimento immanente” che, teorizzato da Baudrillard negli anni Ottanta, oggi è molto più che riassestato. 1) I tedeschi hanno una parola per indicare quello che in …
Abbiamo una disperata, sadica voglia di essere spettatori. Spettatori attivi, radical, dinamici nel gusto. Di quelli che, tailleur, smoking, uova e pomodori in mano, attendono di riempire di mortificazione l’attore: sul suo palco, al suo spettacolo, di fronte la sua platea; subito dopo una gaffe, una battuta dimenticata, uno starnuto, una qualsiasi distrazione… che zac! …
È stato divertente seguire gli sviluppi dell’articolo intitolato “Oral, Anal…” (consultabile qui), dedicato a quel barcone azzurrino approdato all’Arsensale di Venezia; il quale, da quanto ho capito, più che operazione artistica di un singolo Büchel qualsiasi, è stata il frutto di un’azione collettiva, cioè il frutto di una lunga serie di influenti firme di uomini, …
La prima volta che vidi un dipinto di Ignazio Schifano fu a Palermo, qualche anno fa, alla galleria “Bobez”. Un gruppo di artisti, dei quali mi parve di conoscerne uno in particolare, se ne stavano seduti attorno ad un tavolo, con tazza di caffè dinanzi, e discutevano sommessamente di arte contemporanea. Il mio arrivo non …
Del collegamento tra arte e inquinamento, tra le paludi delle riviste di settore, si scrive poco. La ragione è semplice: il tema non è ritenuto interessante. A chi può mai interessare lo sviluppo di un problema simile? Ai critici? Ma no. Sono troppo occupati a inquinare il mondo con la gloria, loro. Qualche tempo fa …
Nel suo Hexaemeron il filosofo Roberto Grossatesta, della scuola di Oxford, afferma in toni agostiniani che la luce è forma prima di ogni ente, e che tutto ciò che esiste è un genere di luce (aliquod genus lucis). Tale intuizione, e questa è una lettura del tutto personale, è il frutto di una speculazione teologico-filosofica …
L’installazione site-specific “L’ultimo cavaliere Jedi” (2018) di Alfonso Siracusa Orlando, svolta presso il MeTe di Siculiana (Ag), è articolata attraverso un percorso narrativo che coinvolge l’intera struttura espositiva. La mostra ha inizio da una stanza in cui, da una valigia, si snodano delle vesti che, sulla pavimentazione del MeTe, formano una doppia “S”, culminando in …
La realtà dell’arte scompare ogni giorno di più. Da concetto universalmente indefinibile, ma sentimentalmente presente nella mente dell’uomo almeno dalla prima alba del pleistocene (cfr. E. Dissanayake), la sua dissoluzione nel mondo contemporaneo pare concretizzarsi seguendo il ritmo della spettacolarizzazione della società. Il bel pamphlet firmato dalla premiata ditta Trione-Montanari, intitolato “Contro le mostre”, pubblicato …
Chissà perché, ma i popoli mesoamericani erano ossessionati dal tempo. O meglio, dal tempo che scorre, lento e veloce. Da quel tempo che pochi frammenti lascia dietro di sé. Sì, ne erano ossessionati. Essi elaborarono un sistema, difficile da comprendere, con l’obiettivo di controllarlo. Arrivarono alla conclusione che ogni ciclo dell’universo durava 52 anni, in virtù …
È morto all’ospedale di Modica, deve era ricoverato da giorni, il pittore Piero Guccione, all’età di 83 anni. Guccione è stato un punto di riferimento nel panorama della pittura contemporanea italiana e, soprattutto, siciliana. Maestro di una scuola di pittori dell’estrema periferia della penisola, per utilizzare le parole che Guttuso pronunciò a riguardo del Gruppo …
Elevare l’indecisione fino a conferirle dignità politica. Porla in equilibrio con il potere. (G. Clément, Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet, pag. 61) La mia professoressa di storia dell’arte, una donnina zitella e isterica, sosteneva che se non avessimo saputo interpretare l’arte contemporanea, avremmo fatto la fine delle lumache (i babbaluci, in siciliano), le quali, …
1.Prese a esame le due sfere dell’esistenza, quelle che per convenzione posseggono vita [1] e sono in grado di rinnovarla, ovvero la Natura e l’uomo, possiamo affermare sinteticamente che autonoma attività della prima è permettere vita al secondo [2], e dipendente attività del secondo è realizzare amorevolmente arte (technē) per prendersi cura della Natura e comprenderne il …
È storia recente, quella di artisti che raccontano lo sfacelo umano del capitalismo, dentro le piaghe insanguinate del capitalismo, per le ragioni incontrovertibili del capitalismo. Fino a qualche anno fa, meno di cinquanta e non più, coloro che si permettevano appena di analizzare ciò, lo facevano con una retorica che oggi è appesa tra le …
Forse parlo con la cosiddetta cognizione di causa, e il tono non potrà che essere corrosivo. Perché proporre un racconto su opere d’arte contemporanea, sulla loro strabiliante “innovazione”, sullo stupore (se ancora davvero stupiscono) che suscitano ai fruitori, mi pare che le riviste siano piene: colonne chilometriche di questo e di quell’altro; cioè di questo …
È partita sabato 16 giugno dal Farm Cultural Park di Favara la mostra itinerante Cenere, progetto dell’artista Momò Calascibetta con un racconto Dario Orphée La Mendola, curata da Andrea Guastella, in qualche modo artefice del fortunato incontro. Cenere conta sedici opere 69 x 69 cm su forex, allestite su altrettante loculi cimiteriali, ed è visitabile, anche con …
Su come scrivere qualcosa, qualcosa che abbia senso, e che sia in grado di ricucire una ferita, di risanarla fino a farla scomparire, o addirittura che ci spinga ad affermare che essa non ci sia mai stata, è possibile? O non indichiamo altro che smorfie di dolore, al dolore di evocarle? E con le stesse …
Non è così scontato che una mappa, creata appositamente per orientarci in un mondo privo di mete, ci indichi la nostra strada. Ci sono mappe in grado di illustrare mondi su mondi, e cioè mappe più veritiere di quelle comunemente accettate, che tuttavia sono utili (almeno per un po’) a smarrirsi. E per fortuna. Fingendomi …
L’epoca di cui l’umanità è probabilmente conquistatrice, se per un attimo venisse separata dal piano dell’esistenza in cui affresca giorno dopo giorno il suo sviluppo, tra le mani la perderemmo come quella patina di polvere sulle copertine degli antichi libri che, dell’umanità stessa, custodiscono ambiguità e dubbi, espressi nel corso del tempo. E di ambiguità …