La storia dell’umanità è anche storia di migrazioni che si ripetono e si rinnovano nel tempo. È storia di spostamenti, di scambi, di viaggi, si esplorazioni e di conoscenza. Come pellegrini, intellettuali e artisti di tutta Europa si muovono lungo le antiche vie del sapere, che dal Settecento in poi prevedono quale tappa imprescindibile l’Italia, terra della classicità, della formazione della civiltà occidentale. Si afferma il fenomeno del Gran Tour, e il giovane per completare la sua educazione viaggia attraverso Roma, Firenze, Venezia, ma anche il sud e Napoli al fine di «arricchire la propria mente mediante la gravità e le massime di un paese che ha reso civile il mondo intero e ha insegnato all’umanità cosa significhi essere “uomo”». Parole con cui nel 1670 Richard Lassels apre il suo An Italia Voyage compiuto nel 1630, autore cui si deve il conio della felice espressione Grand Tour.
Un itinerario, tuttavia, che in origine escludeva gli Abruzzi. Soltanto dalla seconda metà dell’Ottocento essi diventano territori da visitare, o meglio, da esplorare. Luoghi magici e selvaggi che suggeriscono alla mente gesti arcaici in un misto di credenze pagane e cristiane. Un forte senso di pittoresco affascina il viaggiatore, che in quei luoghi, sospesi nell’oblio del tempo, può vivere l’esperienza del sublime.
Così queste terre entrano nella letteratura attraverso la penna del gentiluomo Richard Keppel Craven che nel 1837 pubblica un libro nel quale narra il suo Viaggio attraverso l’Abruzzo e nell’immaginario visivo attraverso le illustrazioni di Edward Lear del 1846.
Per quest’estate 2017 l’Abruzzo è una tappa obbligata. In questa terra di mezzo, sospesa tra la vista dell’adriatico e quella del Gran Sasso, le soste per l’arte contemporanea sono tante, di qualità e suggestive. Il nostro Gran Tour, cominciando da Pescara, inizia obbligatoriamente con una visita alla galleria Vistamare di Benedetta Spalletti, dove è in corso, fino al 22 settembre la collettiva di Giovanni Anselmo, Lothar Baumgarten e Haim Steinbach.(https://www.rivistasegno.eu/anselmo-baumgarten-steinbach-vistamare/).
Salendo un poco in collina, precisamente a Montesilvano Colle, alla Fondazione Zimei, il 14 luglio sarà di scena Noritoshi Hirakawa, nato a Fukuoka nel 1960 e residente dal ’93 a New York. Hirasawa è il nuovo artista in residenza che segue all’esperienza di Peter Fender, protagonista lo scorso mese, oltre che della propria mostra, anche di un interessante intervento pubblico al Mercato Ittico di Pescara sul tema delle attività legate al mare e in particolare del mare Adriatico, e del possibile ruolo centrale immaginato in questo frangente per la città dallo stesso Fender. Noritoshi Hirakawa, dopo il soggiorno presso la struttura, inaugura la propria mostra intitolata Before we get this far a cura del direttore artistico della fondazione Massimiliano Scuderi. La coreografia tratta questioni di psicologia sociale ovvero degli aspetti che regolano le relazioni tra individui nella società contemporanea. Hirakawa infatti costruisce delle situazioni, sottoforma di danze o performance che spiegano il comportamento umano in termini di interazione tra stati mentali e situazioni sociali immediate. In particolare, attraverso le azioni e i comportamenti dei suoi interpreti, scardina i luoghi comuni e i tabù legati alla sfera intima o al rapporto con il corpo e la nudità. Alle 19.00 è prevista una performance.
Al Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi in Vico Lupinato 1, Città Sant’Angelo (Pescara), incontriamo l’antologica dedicata Maicol & Mirco, ossia gli autori de Gli Scarabocchi; un dramma quotidiano che trovate su Facebook, di cui sono usciti vari libri legati a “Gli scarabocchi di maicol&mirco”, l’ultimo si intitola IL PAPÀ DI DIO (Bao Publishing, gennaio 2017). Fino al 2 settembre, è visitabile una collettiva di autori che hanno orbitato attorno la loro strana carriera e che hanno deciso di celebrare questo strano Museo. La mostra si compone con le opere di: Emanuela Barbi, Lucilla Candeloro, Claudio Cambiaghi, Marco Cianciotta, CH RO MO, Cifone, Marco De Leonibus, Mattia Di Rosa, Mirco Fantauzzi, Franco Fiorillo, Alessandro Gabini, Antonio Lucifero, Franco Marconi, Angelo Mosca, David Paolinetti.
Fra le iniziative più vivaci, infine, vanno certamente segnalati i Giardini di Via Caravaggio inaugurati lo scorso 20 maggio. Si tratta dell’apertura di un primo lotto di questo luogo, progetto realizzato dalla Carlo Maresca SpA, nato dalla volontà stessa dell’imprenditore Silvio Maresca, amministratore di Bluserena, società parte del gruppo Carlo Maresca SpA, la cui sede della Holding si trova in un edificio storico della città: parliamo della fornace Forlani, edificata nel 1880 e attiva fino all’inizio degli anni ’60. Qui, grazie alla curatela di Ivan D’Alberto, sono stati coinvolti sette giovanissimi artisti, segnalati e coadiuvati dalle Accademie di Brera e di Firenze: Damoon Keshavarz, Martina Cioffi, Luca Paladino, Giacomo Santini, Sara Morandi, Silvia Pallini e Gabriele Mauro Giuseppe per realizzare un piccolo Sculture Gardens, un’occasione per questi giovani artisti di realizzare concretizzare materialmente le proprie idee. Il progetto è in-itinere ed prevista un’edizione 2018.
Uscendo da Pescara merita di essere visto il progetto della Fondazione No Man’s Land a Loreto Aprutino (Contrada Rotacestra) che, lo scorso 8 luglio, ha presentato Pian de Pian Piano for No Man’s Land Foundation,a cura di Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea OdV, installazione site-specific permanente di Alvin Curran, che va ad integrarsi a quelle già presenti di Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle.
Un pianoforte in mezzo a un bosco di noci… “…un prodotto assolutamente biologico nel quale il suono e la natura si fondono in armonia assoluta, come fosse un pianoforte a coda caduto per puro caso dal cielo nel bel mezzo di No Man’s Land. Atterra e riprende a suonare un concerto per pianoforte e bosco sinfonico … una melodia senza inizio e senza fine”. A.C
Proseguendo verso il centro del borgo, a Palazzo Casamarte, Via del Baio, Loreto Aprutino (PE), fino all’8 settembre sarà possibile vedere l’Abruzzo nelle suggestive fotografie di Micheal Kenna Considerato il fotografo di paesaggio più importante della sua generazione, Kenna offre la propria visione di questa regione fra borghi antichi, incantevoli paesaggi ma anche meditazioni proprie sull’identità culturale stessa di questi luoghi.
E poi ci sono gli Eremi. Promosso dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila fino al 2 ottobre, presso l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone a Badia Sulmona Eremi – Percorsi tra arte, natura e spiritualità, un progetto a cura di Maurizio Coccia, Marco Cianciotta, Enzo De Leonibus e Silvano Manganaro che vede protagonisti Mario Airò, Vaughn Bell, Bianco Valente, Gianni Caravaggio, Alice Cattaneo, France Jobin, Moira Ricci, Capucine Vever, Lino Capra Vaccina e Guido Van Der Werve. Invitati a calarsi nelle atmosfere degli eremi del territorio e a riflettere sul valore della spiritualità nel mondo di oggi, gli artisti hanno realizzato opere site-specific che testimoniano le suggestioni dell’esperienza vissuta.
In Abruzzo, e sempre nel contesto della seconda edizione di Eremi Arte, torna anche Joseph Beuys per la “Difesa della Natura” con la mostra Don’t forget Joseph Beuys. Difesa della Natura in Abruzzo e oltre, a cura di Giorgio D’Orazio presso l’eremo di Santo Spirito a Majella a Roccamorice.
Il 15 luglio apre la quarta edizione di Stills of Peace and Everyday Life con cinque eventi che caratterizzeranno questo spaccato, tutti legati dal sottotitolo Italia e Cina: una ricerca del senso del Contemporaneo. Al Museo Capitolare Dongba: il mistero dei Naxi. Dalla scrittura pittografica arcaica all’arte contemporanea di Zhang Chun He, a cura di Filippo Lanci, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni. Nelle Scuderie di Palazzo Acquaviva due personali, la prima è dedicata a Yahon Chang con la sua mostra Impromptu a cura di Paolo De Grandis, Maria Rus Bojan, Francise Chang. La seconda mostra, sempre alle Scuderie, è dedicata a Matteo Basilé ed è curata da Antonio Zimarino. L’artista romano, di origini abruzzesi, presenterà ThisHumanity una serie di immagini realizzate nel 2010. Il 15, 16 e 17 luglio le giornate saranno dedicate alla Maratona del Contemporaneo. Mentre fino al 3 settembre (quando tutte le mostre chiuderanno), alle ore 21 nel Chiostro della Cattedrale, la rassegna cinematografica CineChina rassegna di cinema cinese in lingua originale con sottotitoli in italiano a cura di Pino Bruni.
La rassegna Abruzzo Contemporaneo, manifestazione nata nel 2016 da un progetto di Barbara Birindelli e Leo De Rocco, si sposta per questa seconda edizione a Giulianova, e si svolgerà in diverse location della cittadina dell’adriatico: Sala Buozzi, Loggiato Belvedere, Terrazza di palazzo Bindi, consentendo al pubblico, dal 23 luglio al 12 agosto, di approcciarsi ad una realtà urbana unica in Abruzzo, ancora poco conosciuta, straordinario esempio di città rinascimentale, che conserva ancora oggi esempi di perfetta integrazione tra emergenze architettoniche e tessuto edilizio storico, in un coerente rapporto che spesso non si ritrova nella città moderna o nello sviluppo urbano dell’ultimo secolo. La mostra degli artisti Angelo Colangelo; Carmen Decembrino; Luca Farina inaugura il 23 luglio alla Sala Buozzi, ed è accompagnata da un’esibizione degli allievi dell’ dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Luisa D’Annunzio” di Pescara.
Ultimo appuntamento – ma non ultimo – è quello di Castelbasso, lo storico borgo in provincia di Teramo diventato famoso grazie alla Fondazione Malvina Menegaz che da quasi vent’anni propone mostre ed eventi culturali trasversali. Aprirà al pubblico, il 23 luglio, curata da Andrea Bruciati, una mostra il cui titolo già esprime un contrasto e una singolarità. Mario Sironi e le Arti Povere – assenso e dissenso a Palazzo De Sanctis è un’esposizione concettualmente sperimentale nell’idea di affiancare autori e correnti distanti storicamente accomunati, tuttavia, dal fatto di aver rivestito un ruolo centrale nell’elaborazione di un pensiero nei confronti dell’ideologia politica. Con Mario Sironi dialogano gli esponenti dell’Arte Povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Paolo Icaro, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gian Emilio Sansonetti e Gilberto Zorio. A Palazzo Clemente, invece, sono in mostra le opere della Fondazione Malvina Menegaz: Carla Accardi, Franco Angeli, Manfredi Beninati, Bizhan Bassiri, Luigi Boille, Thomas Braida, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Antonio Corpora, Patrizio Di Massimo, Tano Festa, Luca Francesconi, Giulio Frigo, Marco Gastini, Sophie Ko, Renato Mambor, Gian Marco Montesano, Marco Neri, Nunzio, Mimmo Paladino, Paolo Pretolani, Vettor Pisani, Oscar Contreras Rojas, Mimmo Rotella, Arcangelo Sassolino, Ettore Spalletti, Giuseppe Stampone, Giulio Turcato e Vedovamazzei. Fino al 3 settembre 2017.