Non è il lago di Garda con le sue cinque isole, non è il lago romanzato dal Manzoni, non è il lago vulcanico di Bracciano. Non è un lago naturale e neanche artificiale. Non è un lago di acqua dolce e neanche salmastra. È il Lago Ex Snia che oggi ospita Spilli, l’installazione di Alberto Timossi pensata per un lago che non doveva essere lì e che oggi è incuneato tra i palazzi di cemento, fra il Pigneto, via di Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone in una complessa periferia romana. Spilli è una installazione ambientale, scultura galleggiante, opera sonora, fioritura artificiale che ondeggia a ridosso di un cantiere abbandonato.
Vivrà per due settimane, dondolando e piegandosi alle correnti e alla natura che qui, in questo luogo ha preso il sopravvento su tutto. L’opera di Timossi è una invocazione ad essa, alla Natura; gli Spilli realizzati in materiale recuperato dall’edilizia assumono la funzione di indicatori, antenne che segnalano una realtà in mutazione. Galleggiano su un fondale profondo 10 metri e nel loro interno un microfono regista gli umori del lago, della fauna, dei venti, degli impercettibili suoni che amplificati dall’acqua, giungono al nostro orecchio tramite una trasmissione radiofonica curata da Simone Pappalardo. Da queste registrazioni, il 24 febbraio nello spazio dMake e il 3 marzo a Curva Pura, Simone Pappalardo e Salvatore Insana presenteranno “Lezioni timbriche di naufragio – 1. In un inghiotto galleggiare sul sopra del sotto”, un live electronics audio-video realizzato con il materiale estratto dall’installazione sonora Spilli e paradigma iniziale per il primo di una serie di interventi artistici sul tema dell’affondamento e del naufragio.
L’opera di Timossi si presenta lontana alla vista e vicina all’udito, artificiale e naturale allo stesso tempo. Galleggia, resiste e combatte cogliendo la natura e il carattere intrinseco di questo lago che sorge su un’area industriale dismessa che per una speculazione edilizia mal riuscita, per una disattenzione degli operai che bucarono letteralmente la marrana che scorre nel sottosuolo: l’acqua, quella bullicante, venne fuori rivelandosi e consegnandosi agli abitanti del quartiere che lo hanno fatto proprio. Formatosi nel 1993, il lago è un bacino di 500 metri di perimetro per 10 mila metri quadri di superficie e 10 di profondità e ha sviluppato un ecosistema straordinario, ricco di specie protette: nell’area sono state censite 180 specie di piante, nonché 50 di uccelli. L’acqua ha sommerso parzialmente uno scheletro di cemento che adesso fa da spalla a Spilli.
L’area del lago è in parte di proprietà pubblica: il Forum del Parco delle Energie, che da due anni coordina l’apertura autogestita dell’area, lavora perché il luogo sia riconosciuto come monumento naturale.
L’acqua qui è sinonimo di vita, di cultura e di civiltà e la natura rimane sempre la matrice di ogni forma culturale e l’unica fonte della conservazione della vita.
Nel 2014 gli Assalti Frontali e il Muro del Campo cantano e musicano insieme una canzone Il Lago che Combatte dedicata a questa storia con il famoso ritornello: «In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo/ la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero / In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera/ la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera». Meno nera è la notte anche oggi con gli Spilli sonori di Alberto Timossi. E’ questa, la rivincita dell’arte e della natura sul cemento.
SPILLI
Installazione ambientale nel Lago ex Snia
di Alberto Timossi
con sistema sonoro di Simone Pappalardo
con il contributo del Forum del Parco delle Energie
fino al 28 febbraio 2018
Lago ex Snia
Via di Portonaccio – Roma