Fili che si intrecciano facendo giravolte attorno a nodi, ferri, aghi e punti di ogni sorta eseguiti da mano veloci ed esperte, spesso femminili: tutto ciò che un tessuto ha in sé, oltre alla bellezza di poterlo ammirare o a volte toccare, anche solo con gli occhi. Un mezzo incredibilmente prezioso, quello tessile, che nella mostra Soft Pictures (a cura di Irene Calderoni) presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino riveste le pareti con delle opere che in forma di stendardo, tappeto o abito, rendono omaggio all’accattivante storia del tessuto, legata alle nostre origini da un lungo filo fatto di memoria e conoscenze tramandate. Sin dal Medioevo drappi sontuosi rivestivano le pareti delle chiese per ottemperare gli inverni rigidi o le vestis altaris si aggiungevano ai corredi ecclesiastici con trame ricercate, mentre già nel XIV secolo ecco comparire gli arazzi e i sontuosi tappeti, elementi di arredo e significativi simboli di sfarzo e potere. Se i Medici di Firenze o anche la famiglia di Cristoforo Colombo commerciavano la lana, già in età antica la via della seta era battuta da commercianti di ogni sorta. Insomma, una trama di strade, episodi e antichi commerci ci porta ora a guardare alle “soffici” opere presentate alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con gli occhi di chi rivede un pezzo della propria storia in chiave contemporanea. All’incrocio tra funzione dell’oggetto e valore decorativo, tra maestria tecnica e ricercatezza del materiale, gli artisti della mostra Soft Pictures– Sanford Biggers (USA 1970. Vive a New York), Shannon Bool (Canada 1972. Vive a Berlino), Enrico David (Italia 1966. Vive a Londra), Willem De Rooij (Olanda 1969. Vive a Berlino), Noa Eshkol (Israele 1924-2007), Mike Kelley (USA 1954-2012), William Kentridge (Sud Africa 1955. Vive a Johannesburg), Gabriel Kuri (Messico 1970. Vive a Cittdel Messico e Bruxelles), Goshka Macuga (Polonia 1967. Vive a Londra), Adele Roeder (Germania 1980. Vive a New York), Slavs Tatars (Collettivo creato nel 2006. Vivono in Eurasia), Rosemarie Trockel (Germania 1952. Vive a Colonia), Piotr Uklanski (Polonia 1968. Vive a New York), Francesco Vezzoli (Italia 1971.Vive a Milano), Vincent Vulsma (Olanda 1982. Vive ad Amsterdam), Franz Erhard Walther (Germania 1939. Vive a Fulda), Pae White (USA 1963. Vive a Los Angeles), Andrea Zittel (USA 1965. Vive a Los Angeles)- riflettono sulla tradizione attraverso il medium tessile inteso come portatore di significati condensati, confrontandosi con la linea sottile che separa il tessuto dalla dimensione pittorica.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, Torino
23 ottobre 2013 – 23 marzo 2014