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#SMB17, il ferito Belìce

Tutta la tristezza delle belle forme del passato sono concentrate e ristrutturate in una piazza; e poi aldilà di un arco a tutto sesto, il cui passaggio sa di attraversamento temporale.

Alcuni ruderi, da cui è possibile immaginare le ombre di coloro che li hanno vissuti in tempi differenti, attendono coraggiosamente in piedi il loro destino. Ma la natura, più sapiente del parassita che la calpesta, ingerisce insieme ai secondi che passano ogni centimetro quadrato di cemento. E tutto ritorna all’immagine di partenza: la continua e funesta trasformazione.

Tuttavia, quella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, lì al Belìce, come accade in ogni evento sismico, forse la rivelazione della caducità umana è stata la vera protagonista.

Le cronache dei giornali, lette oggi, dopo mezzo secolo, ancora pulsano di paura. Di disperazione, leggiamo tra le colonne; di impotenza, soprattutto. E ciò pare tendere la mano ad altre tragedie, alcune delle quali accadute solo pochi mesi fa, in un’Italia che non sta mai ferma, in un’Italia che troppo spesso ha ceduto il paesaggio (bello e sismico) all’urbanizzazione prima di senno.

Floriana Spano, in “#SMB17”, ha scavato tra i resti, pescando ricordi locali filtrati dai sentimenti, legandoli tra pittura, scultura e installazione, in una esposizione che riedifica idealmente la sofferenza e la ricostruzione di un luogo.

Tra gli artisti: i paesaggi urbani di Gaetano Vella, i palazzi degradati di Federica Saletta, le stanze familiari di Daniela Balsamo, i corpi in equilibro di Simona Cavaglieri, le memorie fisiche degli uomini di Gabriele Venanzio, le analisi esoteriche di Alfonso Siracusa.

La collettiva, promossa dall’associazione “Sogni d’oro”, è visitabile presso l’ex Chiesa Madre di Santa Margherita di Belìce (Ag) fino al 10 settembre, oggi Museo della Memoria.

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Dario Orphée La Mendola

Nato ad Agrigento. Maturità scientifica. Laurea magistrale in filosofia. Insegna Estetica ed Etica della Comunicazione presso l'Accademia di Belle Arti di Agrigento e Progettazione delle professionalità presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Critico e curatore indipendente. Collabora con numerose riviste, scrivendo di arte, estetica, filosofia della natura e filosofia dell'agricoltura. Si sta occupando dello studio del sentimento, di gnoseologia dell'arte, estetica della natura e scienze naturali.