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Il segno vibrante di Leila Mirzakhani

«…Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danzano al ritmo di una musica misteriosa…»
Albert Einstein

Un percorso di poesia fluida e vibrante quello che Leila Mirzakhani presenta in una personale dal titolo Scorrere a cura di Lea Mattarella in esposizione a La Nuova Pesa centro per l’arte contemporanea, a Roma fino al 3 gennaio 2018.

Tutto nasce da una vibrazione, il suono è nella Natura e in ciò che ci circonda, un ritmo preciso che segna la vita restituendo a noi un’immagine che si tramuta in forma visiva. Basta osservare attentamente la natura e notare che la vibrazione disegna il tempo della vita, il nostro tempo. In questa ottica e seguendo tale impulso, libero e diretto, la Mirzakhani incide su carta il suo disegno. Il segno -dice l’artista- è il nostro DNA, ciò che appunto ci identifica e distingue. È l’unicità di ciò che siamo attraverso le tracce che lasciamo, su un foglio, su una tela, qualsiasi sia il supporto o lo spazio che intendiamo descrivere e su cui vogliamo trasmettere il nostro messaggio. Ecco che come in uno stato di meditazione la Mirzakhani trasforma quell’energia del momento, più istintiva e immediata, in una forza più calibrata e attenta. La pratica dell’artista coinvolge la mente, il corpo e quella linea sottile che conduce verso l’alto, in una dimensione altra nella quale l’armonia riporta il tutto in uno, ristabilendo un ordine naturale. In questo anelito che sposa materia e spirito l’Artista è come sospesa seppur ben radicata nell’atto creativo. Da una sala all’altra e indugiando sulle opere intraprendiamo un viaggio delicato e scorrevole, al contempo, intimo e profondo. Si è rapiti e condotti nel di-segno dell’Artista, nella sua fine dimensione spazio/tempo, il luogo in cui la Natura parla silente. In quei segni incisi su carta l’artista delinea i perimetri dell’essenza, la riflessione è sul senso delle cose e della vita nel suo scorrere. La geometria del segno che connette uomo e natura. Come parole di una poesia che scivolano in una cascata, cadono incessanti, travolgono e poi all’improvviso si fermano, rallentano quel corso impetuoso…è la sosta che ristora l’inciso, la lentezza, il silenzio e la pace dell’animo. Ci ritroviamo in quel blu, inciso e profondo, l’artista ci riporta al sogno, alla riflessione, al nostro interno, all’essenza, in quello spazio a noi più sconosciuto nel quale riscopriamo noi stessi, nell’immensità del colore del mare, del cielo, nel segno vibrante.

Leila Mirzakhani. Scorrere
a cura di Lea Mattarella
fino al 3 gennaio 2018

La Nuova Pesa, Centro per l’Arte Contemporanea
via del corso, 530. 00186 – Roma

Immagine di apertura: Leila Mirzakhani, Vibrazioni#1, matita su carta, 56x77cm, 2017
Gallery a cura di Amalia Di Lanno

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