Ci siamo chiesti a lungo come e cosa fare nell’attuale situazione di emergenza sanitaria COVID-19, impossibilitati, come in molti, a svolgere il nostro lavoro regolarmente. O meglio, impossibilitati a stampare la Rivista, come in origine previsto, legata al ritmarsi delle Fiere e contatti fra gallerie, artisti, collezionisti, lettori e sostenitori che ci seguono sempre con stima e passione. Non ci mai successo – come a tutti del resto –, in quarantacinque anni, di vivere una pandemia e mai avremmo pensato di ragionare sul mondo dell’arte in termini di prima e dopo Corona Virus. Tuttavia, abbiamo pensato fosse giusto costruire, come sempre, il nuovo numero di Segno, innanzi tutto per dare spazio alle recensioni di quelle mostre aperte a fine febbraio, in seguito chiuse e tuttora in un limbo la cui uscita non è chiara. Ciò per rispetto degli artisti e di tutti gli operatori dell’arte connesse a tali esperienze che rischiavano, a nostro parere, di essere inesorabilmente dimenticati. Troverete, pertanto, come nostra consuetudine, una selezione delle mostre più interessanti fra spazi pubblici e privati, raccontate dai nostri collaboratori che le hanno apprezzate poco prima del noto DPCM del 9 marzo 2020. Ma anche, una ricca documentazione, nella tradizionale sezione di anteprima, che fissa “nero su bianco” il momento del fermo a livello internazionale e i conseguenti rinvii di Fiere e vari appuntamenti. Questa potrebbe apparire una scelta bizzarra, avendo il solo spazio del web assorbito ogni genere di informazione. Tuttavia, il n.277, che si presenta solo per ora nell’inedita versione digitale, tornerà presto in tipografia per essere dato alle stampe e archiviare – se così si può dire – un anno già passato alla storia e parte della nostra. Chi sfoglierà fra dieci anni questo numero, si ritroverà per le mani una testimonianza del momento, un numero unico, come unico già è il PDF che rendiamo disponibile gratuitamente ai nostri affezionati lettori.
Il n.277, inoltre, si è mostrato come occasione interessante per ponderare alcune riflessioni proprie al mondo dell’arte di questo momento e maturate all’indomani del riversarsi sulla rete di numerose iniziative, spesso difficili da valutare. La prima riflessione è di Paolo Balmas che, in dialogo con la nostra Direttrice Lucia Spadano, considera la fragile coesione del sistema, tuttavia, rintracciando prime avvisaglie di mutamenti in direzione della “resilienza”. Un’apertura che, con un moto circolare, si riaggancia alla chiusura del numero, dove una densa sezione saggistica commenta criticamente la risposta online del mondo dei Musei e problematiche ad essa connesse. Opera d’arte, dimensione pubblica, entertainment, sistemi dell’arte, sono alcuni dei temi toccati dai nostri più brillanti, sagaci e audaci collaboratori, cui fanno da contraltare alcune brevi interviste a galleristi e collezionisti, il cui punto di vista sulle dinamiche di mercato è fondamentale per comprendere il presente. Ultimo, ma non ultimo, è uno spaccato dedicato alla didattica online – altro tema caldo del momento – che vede i commenti degli studenti di Università e Accademie di Belle Arti che ci è parso giusto interpellare per dare voce ai veri protagonisti della didattica.
La copertina del n.277 di Segno è dedicata all’artista Armin Linke, attualmente in mostra alla Galleria Vistamare di Pescara, intervistato da Giacinto di Pietrantonio.
SOMMARIO 277
Il n.277 di Segno uscirà nel consueto formato cartaceo appena possibile, nel frattempo eccoci nella straordinaria versione digitale disponibile gratuitamente per gli iscritti alla nostra newsletter.
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