E’ scomparso a Roma, all’età di 88 anni, Nino Caruso, il grande maestro della ceramica riconosciuto a livello mondiale per la sua arte, per i suoi manuali editi da Hoepli, per il suo incessante impegno per una divulgazione contemporanea della ceramica. Con la sua opera Caruso ha coniugato arte ceramica, scultura, design e architettura grazie anche ad un lavoro svolto in sinergia con la produzione industriale. Risale alla metà degli anni sessanta la messa a punto di un suo nuovo linguaggio che gli permette di realizzare sculture di grande formato e la creazione prototipi di moduli con il polistirolo espanso. Un procedimento apparentemente meccanico nel quale convivono tecnica e libertà, improvvisazione e controllo: una formula estremamente innovativa per un materiale che proponeva parecchi limiti quale era la ceramica. I risultati non si sono fatti attendere e gli esiti sono stati sorprendenti. Sono nate da questa tecnica forme componibili e scomponibili, assemblabili, sovrapponibili, affiancabili in negativo e positivo, dalle texture variabili all’infinito e che non sfuggirono al mondo dell’arte e ai grandi produttori di ceramica per l’edilizia. I suoi interventi in ceramica sono presenti presso la Galerie Les Camps di Parigi e la Chiesa Evangelica a Savona, in Giappone presso l’Ospedale di Tokai e City Hall e presso La Rotunda a Coimbra in Portogallo. Interventi che portano la sua firma sono anche alla stazione ferroviaria di Gijon in Spagna come anche alla Stazione metro di Marsiglia.
Ma quello che non è ancora raccontato dalla storia dell’arte è la sua umanità, la sua predisposizione al dialogo con i giovani, la sua capacità di raccogliere e unire le diverse anime, le diverse generazioni e tutti gli operatori del mondo della ceramica. Nino Caruso è una grande perdita. Finisce con lui una generazione, l’ultima, capace di generosità e disponibilità verso le nuove leve. Lo raccontano i suoi manuali, le generazioni di artisti ceramisti che attraverso lui si sono formati e la mostra che ha fortemente voluto nel 2015 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma che ha radunato più di 60 artisti nel segno della ceramica contemporanea. Del suo ultimo libro appena pubblicato, una autobiografia dal titolo Una vita Inaspettata edito da Castelvecchi e con prefazione di Valentino Parlato, diceva: “E’ una storia che dedico ai giovani. Vorrei lasciare loro un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro, pacifico, come è la ceramica”. Nino Caruso era così, e insieme all’eredità artistica lascia, attraverso questo ultimo libro, un prezioso manuale di vita, un gioiello di speranza per continuare a credere nell’arte.
Nel mese di ottobre Nino Caruso si racconta nelle pagine di Segno: https://www.rivistasegno.eu/la-vita-inaspettata-nino-caruso/