“L’antichità – scriveva il poeta Novalis – non ci è data in consegna per sé. Non è li a portata di mano, al contrario, tocca proprio a noi saperla evocare”.
Oggi, invece, spesso le citazioni del cosiddetto “classico”, sostiene Salvatore Settis: “ sono profondamente sconcertanti, perché prelevano dal tessuto della narrazione antica, per trapiantarle in ambiti troppo diversi”.
In tal modo sembrano ricalcare un mero citazionismo dove avviene la scomposizione dell’antico in frammenti decontestualizzati, pronti al riuso, o ai più arbitrati rimontaggi.
Sul filo di questa suggestione, allora, può un artista di oggi, nell’ottica di porsi comeponte tra i secoli, contribuire ad avvicinare le opere del passato? Ha senso ricercare questo obiettivo? E infine, riesce a rinegoziarne il senso del suo lavoro mentre valorizza la testimonianza antica? La mostra SALIGIA, acronimo dei 7 vizi, alla Reggia di Caserta in partenza oggi 4 luglio, nasce proprio con questi presupposti. Per la grande esposizione che si snoderà nelle sale del Settecento di questo scrigno incantato, voluto dai Borbone, saranno le opere di Andrea Chisesi a provare a dare una risposta. In totale 68, molte delle quali realizzate site specific, con protagonisti, eroi della mitologia, personaggi della società attuale, insieme a imperatori e dark ladies dell’antica Roma, quadri e ritratti riproducono una necessità ancora persistente nell’arte contemporanea, che corrisponde a quella di rielaborare l’immagine classica attraverso i propri linguaggi. È quindi piuttosto sintomatico che avvenga ancora nella nostra era del multimediale, o “postcontemporanea” come vuole Zygmut Bauman. Ma come? In che termini ci riesce?
Saligia – Andrea Chisesi
Fino al 20 agosto 2019
Reggia di Caserta
Viale Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE
http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it