Sono Piero Golia e Fabian Marti i protagonisti di Ruins, Regrets and Visible Effects, mostra curata da Salvatore Lacagnina per l’Istituto Svizzero a Roma.
Il titolo non racconta le opere in mostra, piuttosto tenta di esprimere un clima culturale, uno scenario di fondo, una critica al sistema. La mostra nasce dal dialogo tra i due artisti, dal confronto serrato di visioni diverse e di riflessioni comuni. Lo svizzero Fabian Marti ha proposto un’architettura che occupa interamente lo spazio, immaginata come una struttura aperta, rizomatica, “come la mappa di una mente”, dice, ma Piero Golia, italiano da anni operante a Los Angeles, ha voluto che la struttura fosse ancor più monumentale perché il suo lavoro potesse inserirsi all’interno di questo spazio fisico e mentale, allargandone e ridefinendone i confini, costruendo percorsi propri, come un tarlo, come un’ossessione. Nella dinamica tra interno e esterno, visibile e invisibile, si gioca dunque il significato della mostra.
L’inaugurazione avrà luogo il 21 Maggio alle 19:00, la mostra sarà visitabile dal 22 Maggio al 25 Settembre.