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“ROMAMOR” di Anne e Patrick Poirier

Sita a pochi passi da Trinità dei Monti, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici gode di un’incantevole vista sul panorama capitolino. Una location privilegiata dove, fino al 5 maggio, è visibile ROMAMOR di Anne e Patrick Poirier, a cura di Chiara Parisi, mostra conclusiva del programma espositivo ideato dall’ex direttrice Muriel Mayette-Holtz.

Il celebre duo francese, tra i maggiori della scena artistica internazionale, nacque ben cinquant’anni fa proprio a Villa Medici. Nel 1968 Anne (Marsiglia 1941) e Patrick (Nantes, 1942), dopo aver frequentato l’École des arts décoratifs di Parigi ed in seguito alla loro nomina come vincitori del Grand Prix de Rome nel 1967, furono invitati da Balthus a soggiornare in questo luogo ameno, rimanendovi fino al 1972.

L’esposizione, dai toni noir, illustra le tematiche su cui s’impernia la loro prassi artistica: le ferite del trascorrere del tempo, la fragilità delle costruzioni umane, l’utopia, la storia e la potenza delle rovine che, attraverso i loro lavori, acquisiscono le fattezze di un’archeologia malinconica ma al contempo giocosa. Partendo dalla fascinazione per le civiltà antiche e per i loro processi di scomparsa, ma sempre ossessionati dalla tragica visione della guerra subita durante la tenera infanzia, la coppia Poirier ha elaborato un’esibizione incentrata su ricostruzioni immaginarie di città misteriose colme di ruderi, indagini di opere storiche e produzioni in situ dislocate in tutta la residenza.

Il percorso di ROMAMOR inizia dalla Cisterna, ove una monumentale maquette di rovine (Finis Terrae, 2019) sono illuminate dalla scritta-monito Un monde qui se fait sauter lui-même ne permet plus qu’on lui fasse le portrait (2001), per proseguire nelle sale interne in cui si susseguono grandiosi lavori. Dalla complessa installazione Le monde à l’envers (2019) alla metafora architettonica della memoria e del funzionamento della mente umana resa attraverso L’incendie de la grande bibliothèque (1976). Ouranopolis (1995), ovvero la città celeste, è un immenso e bianchissimo disco volante dai cui fori sono visibili quaranta sale di musei-biblioteche ideali che aprono la visione verso altri mondi, un esplicito rimando al loro amore per questi luoghi. Nonostante il sottile senso di catastrofe imminente che resta costante durante l’esposizione, l’animo del fruitore è qui alleggerito dalla scalinata ricoperta di candide piume e neon colorati per giungere di fronte a Rétrovisions (2018): autoritratto 3D degli artisti che si riflette in uno specchio circondato da parole al neon che, abbagliandoci, parlano di utopia. Poco più in là un mappamondo sbiadito poggiato su un giradischi e su una vecchia valigia (Surprise Party, 1996) evoca una geografia nomade, sinonimo del loro pellegrinare tra Oriente e Occidente. E poi, ancora, plastici di siti in rovina e collage decadentisti.

Si prosegue nel piazzale esterno, dove il duo ha disegnato un cervello umano con pietre in marmo di Carrara: Le Labyrinthe du Cerveau (2019) simboleggia la congiunzione delle loro menti – diverse ma unite in una simbiosi creativa – nonché allegoria dei meccanismi che governano da cinquant’anni la loro pratica di coppia. Anonimi occhi in gesso (Regard des Statues, 2019) deformati dall’acqua ci spiano mentre ci affacciamo nella fontana dell’obelisco. Poco più in là, nell’Atelier di Balthus, è esposta un’opera realizzata nel 1971 proprio a Villa Medici: stele di carta, costruite a partire dai calchi delle Erme che costeggiano i viali del giardino dell’Accademia, accompagnate da libri-erbari, contenenti annotazioni personali e disegni, e medaglioni di porcellana su cui sono raffigurate le stesse immagini funebri. Mentre nel portico del casino troneggia la rossa scritta al neon ROMAMOR (2019): un omaggio alla città eterna – luogo fondamentale sia da un punto di vista artistico sia umano per Anne e Patrick Poirier – ma anche un’esortazione ad avere cura della nostra memoria in quanto è la sola che può salvarci in questo mondo in disfacimento.

“ROMAMOR” di Anne e Patrick Poirier

A cura di Chiara Parisi

Dal 27 febbraio al 5 maggio 2019

Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

viale Trinità dei Monti, 1 – 00187 Roma

orario: mart-dom 10:00-19:00 (ultimo ingresso h18:30)

ingresso a pagamento

tel: +39 06 67611

prenotazioni: didattica@villamedici.it

email: standard@villamedici.it

sito: www.villamedici.it

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