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Rebellio Patroni

Continuerà fino al 1° luglio 2012 la mostra di Paolo Consorti “Rebellio Patroni, Sant’Ambrogio e il piccolo Duomo”, a cura di Antonio Arévalo, con un contributo critico di Angelo Bucarelli. Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design e Palazzo Reale, la centralissima sede espositiva milanese ospita l’esposizione – venti opere di grande formato, un’istallazione e un docufilm prodotto da Magazzini Einstein per Rai Educational – che si basa su una reinterpretazione in chiave contemporanea e simbolica dell’operato dei Santi d’Italia, espressione della cultura popolare del nostro paese e di un’unità geografi ca e spirituale.

Il Progetto Rebellio Patroni, concepito come un percorso multiforme e in progress, in cui la performance, la scultura e il dipinto costituiscono il corpus unico del progetto, prende avvio nel 2011 in coincidenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. In esso i santi di Consorti si esprimono attraverso azioni paradossali mettendo in atto nel presente una loro originale e pacifi ca forma di azione antagonista che, aggirando con l’ironia la retorica sul decadimento morale e civile della società, propone l’urgenza di un impegno nel presente. Il sacro e il profano si mescolano senza scandalo né sacrilegio, non c’è nulla di blasfemo, poiché il concetto di santità è un pretesto per parlare di tematiche terrene e proporre una forma spiritualità per il presente. Nella visione di Consorti i santi sono considerati performers ante-litteram, personaggi che hanno saputo dare un forte senso simbolico al proprio agire.

Come in precedenza alla 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e al Museo Madre di Napoli, il progetto espositivo concepito per il Palazzo Reale e la città di Milano, è stato completato dalla Performance “S. Ambrogio e il piccolo Duomo”. Un’azione performativa che l’artista ha realizzato avvalendosi della collaborazione dell’architetto e artista Luca Mangoni, membro della band Elio e le Storie Tese. Tale azione si è concentrata su una piccola e singolare riproduzione del Duomo di Milano, oggetto al quale l’artista vuole restituire il suo valore simbolico di accoglienza e civiltà, recentemente scalfito.

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