Inaugurazione. Il pubblico è quello delle grandi occasioni, è la prima volta infatti che la Triennale invita per un’esposizione d’arte un gallerista privato, Massimo Minini, con una mostra per festeggiare i quarant’anni di attività della sua galleria. Pensata come una scatola dei ricordi e dedicata all’amico Gabriele Basilico, da poco scomparso, la mostra segue la poetica di Minini, il suo modo di vedere e pensare l’arte, non opere in ordine tematico o cronologico né tantomeno alfabetico ma seguendo associazioni, pensieri e idee, con salti temporali, con avanti e indietro, con una serie di flash back che raccontano di un’attività ricca di curiosità e di occasioni prese, di artisti famosi e di altri esordienti. Il filo rosso che li unisce è quello degli incontri, degli scambi e delle esperienze, della passione di Minini per l’arte e l’architettura, del suo modo di sentire e vivere lo spazio. In Triennale bisogna andarci senza fretta, osservare con attenzione l’allestimento, le opere e soffermarsi sui brevi racconti e aneddoti che le accompagnano, i “pizzini”, come li chiama Massimo Minini, si sostituiscono infatti alle solite didascalie e, non spiegano l’opera, ma narrano esperienze di vita, sensazioni, impressioni, parlano di incontri e relazioni in un gioco continuo di rimandi tra passato e presente.
Triennale di Milano – viale Alemagna 6, Milano
19 Novembre 2013 – 2 Febbraio 2014