Man mano che i padiglioni prendono vita, continuano ad arrivarci le immagini delle varie proposte nazionali, ma anche di alcuni eventi collaterali di questa 53. Esposizione Internazionale d’Arte. Aggiornamenti in tempo reale.
La prima immagine arriva dalla video installazione Remote Viewing dell’artista nord-irlandese Susan McWilliam, nella location di Santa Maria della Pietà. La personale, curata da Karen Downey, esplora a fondo il mondo del paranormale, attraverso tutte le sue sfaccettature, dalla medianità alle visioni ai raggi X, fino alle percezioni “dermo-ottiche”.
Il padiglione del Marocco ci regala, sempre a Santa Maria della Pietà, le opere di Fathiya Tahiri e Mahi Binebine. Entrambe le artiste scelte dal Commissario Mohiedine El Kadiri Boutchich hanno sperimentato nel campo della pittura materica, per giungere a cimentarsi con la scultura in una mostra che analizza il rapporto fisico e spirituale tra Uomo e Natura. La scultura in fotografia è di Fathiya Tahiri.
Camminando per le calli, ci si imbatte in questa installazione interattiva che recita “Use the Walky Talky“. La realizzazione è a cura di dropstuff.org, piattaforma di lancio olandese per l’arte multimediale e la e-culture. Lo schermo gigante, sul quale vengono proiettati i video digitali e interattivi, sarà alla Riva Ca’ di Dio solo fino al 7 Giugno.
La prossima immagine arriva da Navigare l’Incertezza, evento collaterale organizzato dalla Fondazione Mudima e curato da Achille Bonito Oliva. La personale di Alessandro Verdi gioca sui mutamenti di registro, dal tragico all’elegiaco, in un perenne mutamento che apre ad un’infinità di significati. Lo spazio stesso appare fluido, incerto.
L’ultima immagine del nostro giro tra i padiglioni arriva da quello Italo-Latino Americano, dedicato alla curatrice Irma Arestizábal, venuta improvvisamente a mancare alla metà di Maggio. Sono presenti artisti provenienti da Bolivia, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Perù e Repubblica Dominicana.