Si conclude oggi l’ottava edizione del Premio Internazionale Limen Arte, un progetto avviato nel 2009, il cui obiettivo è quello di promuovere l’arte, quale importante risorsa di sviluppo socio-culturale ed economico, con una particolare attenzione alle sperimentazioni linguistiche dei giovani artisti calabresi.
Oltre ad una sezione di opere, esposte al Complesso Valentianum di Vibo Valentia, a cura di Enzo Le Pera e Nicolas Ballario di Arthemisia Group, e ad una serie di iniziative che hanno privilegiato l’educazione e la formazione artistica, l’edizione di quest’anno ha ospitato Proiezioni dall’Inconsistente, con in mostra i lavori di Alessandro Badolato (curatore dell’evento), Elena Bellantoni, Ehab Halabi Abo Kher, Giuseppe Stillo, Zeroottouno (di cui oggi pomeriggio, ore 17.00 presso il Valentianum, verrà presentato il catalogo).
L’inconsistenza – si legge nel concept del progetto – è una condizione esistenziale, l’inconsistente un luogo impalpabile, immenso come la volta celeste, pesante come lo sforzo di Atlante che questa sorregge, è la “linea d’ombra” rivelatrice, di Joseph Conrad, sono le “porte di Tannhäuser” del replicante di Blade Runner.
In queste parole si evince la duplicità ambigua delle lingua e al contempo, nello specifico, della parola, che da un lato chiama in causa il “nulla” con tutta la sua tradizione filosofica che lo vede opposto all’esistenza e all’essere, dall’altro lato evoca l’immaterialità, la trasparenza, la massima potenzialità di muoversi sul filo dell’invisibile e dell’invisibilità per esser ovunque e qualunque cosa. Un’ambiguità feconda, dunque, che ha dato voce alle ricerche degli artisti in mostra.