Il sindaco di Prato e Presidente del Centro Pecci, Matteo Biffoni, a conclusione del primo Forum dell’arte contemporanea italiana ha annunciato al Teatro Metastasio la riapertura del museo entro settembre 2016.
“Ringrazio”, ha affermato Biffoni “per quello che ha significato questo forum per la città. Ho raccolto grandissima positività. Prato sarà a disposizione e ben felice di accogliere altre edizioni del forum. La contemporaneità è uno dei simboli della città e dovrà continuare a esserlo. Entro settembre 2016 ci sarà la casa ufficiale dell’arte contemporanea, con la riapertura del Centro Pecci”.
Confermate tutte le previsioni della vigilia dell’apertura del forum: 42 coordinatori, 400 relatori, oltre 1000 partecipanti provenienti da tutta Italia. Il Forum dell’arte contemporanea italiana, tenutosi a Prato dal 25 al 27 settembre 2015, ha avuto un grande successo, riportando Prato e il suo spirito al contemporaneo all’attenzione nazionale.
La terza giornata del Forum si è aperta con la discussione coordinata da Pier Luigi Sacco sull’importante tema delle proposte di strategie interne. Sono emerse tre grandi questioni di dibattito: l’importanza della formazione, il rapporto con la comunità e il tema della collaborazione tra le istituzioni presenti nel sistema dell’arte contemporanea italiana.
Martina de Luca (MIBACT, Direzione Generale Educazione Ricerca) ha sottolineato l’importanza del museo come sede di formazione e di educazione, tema centrale per costruire una struttura solida e duratura del museo.
Il tema del “fare rete” è stato oggetto frequente di dibattito. Soltanto attraverso le collaborazioni si possono ottenere risultati rilevanti. Per questo motivo, tra le numerose proposte, è nata, all’interno del Forum, l’idea di creare un Italian Arts Council, piattaforma fondamentale per una programmazione artistica condivisa. In conclusione hanno preso la parola alcuni membri del Comitato Promotore del Forum. Fabio Cavallucci, Direttore del Centro Pecci, ha dichiarato: “Se il Forum si fosse tenuto nel 1515 qui avremmo avuto Michelangelo, Raffello e Leonardo… L’arte ha accompagnato la storia della società e per questo non solo non si può abbandonare, ma deve trovare ulteriori spazi vitali.” Cesare Pietroiusti ha spiegato l’idea del tavolo come modello di discussione dell’intera iniziativa: “tavolo come luogo di scambio orizzontale dei saperi. Ilaria Bonacossa ha tenuto a sottolineare che entro le prossime due settimane ciascun tavolo produrrà una sintesi dei risultati del forum, mantenendo le macro aree come luogo di confronto, attraverso una piattaforma aperta di discussioni.