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Premio Città di Tarquinia e Ugo La Pietra & manifattura Rometti

Tarquinia entra nel vivo del dibattito intorno alla ceramica come lingua universale e in costante evoluzione, con la prima edizione del Premio Citta’ di Tarquinia Luciano Marziano assegnato a Flaminio Gualdoni: un premio in onore della critica e storia dell’arte.

Vale la pena spendere due parole sulla la figura che Tarquinia omaggia con questa celebrazione. Luciano Marziano, da poco scomparso, nasce a Comiso in Sicilia e dopo una vita vissuta nella capitale si trasferisce a Tarquinia, animando la cittadina con mostre, conferenze, dibattiti e invitando figure di spicco della cultura ceramica contemporanea come Nino Caruso e Nedda Guidi. Il Presidente della Repubblica gli conferisce le onorificenze di Cavaliere e Commendatore nonché il Diploma di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte e viene nominato nel 2015 Ispettore Onorario per la tutela e la vigilanza dell’Arte Moderna e Contemporanea. Storico e critico d’arte allievo di Argan, fu tra i primi in Italia a studiare la ceramica contemporanea con approccio critico contemporaneo al punto da lasciare alla cittadina, e all’Italia intera, un’eredità intellettuale che ha poi ispirato il Premio destinato “a eccellenti personalità della critica e della storia dell’arte che si siano distinte nella curatela di rilevanti eventi espositivi e per la loro produzione bibliografico/scientifica in riferimento alla ricerca sulla scultura ceramica”.

Oggi questa eredità passa a Flaminio Gualdoni a cui viene assegnato il Premio promosso e organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia. Tale conferimento appare più che naturale. L’esperienza di Gualdoni, infatti, in tale ambito è più che documentato, e alla giuria di qualità composta da Claudia Casali, Direttrice del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Mariastella Margozzi, Soprintendente del Polo Museale della Puglia e storica dell’arte, Massimiliano Tonelli, Direttore della rivista Artribune,  Ugo La Pietra, scultore ceramista di fama internazionale e Daniela Muratti, nipote del critico Luciano Marziano, è parso logico affidare alla sua esperienza e sensibilità il Premio: l’ideazione di una mostra che avrà luogo nel 2019 e un premio in denaro che rappresenta la base per la curatela della futura esposizione. Flaminio Gualdoni durante la cerimonia di consegna del Premio ha presentato il suo progetto di mostraprevisto per la chiesa di San Pancrazio a Tarquinia: una ricognizione sulle nuove generazioni di artisti dediti al linguaggio della ceramica, focalizzando l’attenzione a quelle nate nel decennio Settanta. Sarà quindi una mostra che metterà in scena giovani personalità interessate, incuriosite e attratte da inedite soluzioni, plastiche e compositive di questa straordinaria materia, rivelando come, in fin dei conti, l’ambito della scultura in ceramica, continui a essere fra i più fertili terreni di sperimentazione per l’arte contemporanea. Il Premio Città di Tarquinia coinvolge il biennio 2018/19 perché all’interno della mostra curata da Gualdoni verrà assegnato un altro riconoscimento: il Premio “Vasco Palombini”, altra figura di spicco della cultura di Tarquinia, attribuito alla miglior opera presente nella futura mostra di Flaminio Gualdoni.

Contestualmente al Premio, Tarquinia ha ospitato la piccola ma preziosa mostra: Ugo La Pietra & manifattura Rometti a Tarquinia, curata da Lorenzo Fiorucci, racconta nella selezione di alcune ceramiche del maestro, poste in rapporto con i reperti conservati al Museo della Ceramica di Palazzo dei Priori, l’umana espressività che si cela dietro un manufatto dove, secolarmente, il dato estetico non è mai stato secondario rispetto a quello funzionale. I vasi e i contenitori di Ugo La Pietra, realizzati a mano, al tornio e senza l’impiego di stampi, mostrano, infatti, nel rigore simmetrico delle forme e delle cromie del bianco e del nero, un dato “primitivo” insito a tale produttività, che mirabilmente accorcia le distanze fra antichità e modernità.

Il Premio accresce la vocazione di Tarquinia per l’arte della ceramica e non solo. La cittadina laziale, dal 2004 Patrimonio dell’Umanità e sito Unesco, è nota a livello internazionale per la presenza nel territorio d’importanti tombe etrusche dipinte e per questo motivo definitaPinacoteca del Mondo Antico”. La sua relazione con l’arte però non si esaurisce in questa ricchezza, ma vede nel corso del Novecento una rinnovata attenzione alla produzione scultoria ceramica, grazie soprattutto alla presenza dell’artista cileno Robert Sebastian Echaurren Matta, ideatore di un laboratorio d’idee ed esperienze artistiche, conosciuto alla storia come “Etruscu-ludens” e che la voce e la penna di Luciano Marziano e il contributo instancabile della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, hanno reso indelebile.

Il Premio Città di Tarquinia è promosso dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia, è ideato e voluto da Alessandra Sileoni e Massimo Luccioli ed è realizzato con la collaborazione e il sostegno del MIBAC della Regione Lazio, della Fondazione Carivit e della VisiTarquinia Rete di Imprese e con il patrocinio del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) e dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma.

                                                                                                                     

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