Il premio dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea (ANGAMC) del 2019 è stato assegnato alla memoria di Pasquale Ribuffo, cofondatore insieme a Franco Bartoli della Galleria de’ Foscherari. La commossa celebrazione ha avuto luogo il 2 febbraio scorso in Arte Fiera, presso la Sala Notturno. Sono intervenuti Mauro Stefanini (Presidente ANGAMC), Simone Menegoi (Direttore Artistico Arte Fiera), Gianpiero Calzolari (Presidente Bologna Fiere) e lo storico dell’arte Pier Giovanni Castagnoli, il quale ha ricordato il ruolo centrale svolto dai galleristi come Ribuffo nella Storia dell’Arte contemporanea. La Galleria de’ Foscherari, a partire dagli anni Sessanta, ha proposto con intelligente e tempestiva intuizione artisti come Schifano, Ceroli e Pozzati, per continuare negli anni Ottanta con autori quali Ontani, Manai, Jori, Mainolfi. Ma senz’altro va ricordata una mostra come “Arte povera” del 1968, riproposta poi nel 2011 presso il MAMbo a cura di Germano Celant e Gianfranco Maraniello, che ha avuto come nucleo centrale proprio le opere degli artisti originariamente presenti alla de’ Foscherari.
Pier Giovanni Castagnoli continua la sua partecipata orazione rendendo omaggio alla spiccata umanità e generosità di Ribuffo e chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo, ne serba un ricordo affettuoso: l’attenzione per le persone che lo circondavano era proverbiale, nella galleria si veniva accolti e ascoltati, era un luogo di studio, riflessione, scambio di vedute. I cataloghi da loro pubblicati ospitavano vivaci dibattiti, come l’articolo di Bonfiglioli a chiusura di “8 pittori romani” del 1967, in cui l’autore, partendo dal Capitale di Marx, argomenta il suo pensiero tra le visioni opposte di Giulio Carlo Argan e di Cesare Brandi a proposito della mercificazione dell’arte. Il tutto comodamente fruibile, in questa edizione 2019 di Arte Fiera, presso lo spazio dedicato alle edizioni della galleria: a disposizione del pubblico vi erano molte preziose testimonianze, tra tutte il catalogo della mostra “Ghenos Eros Thanatos” del 1974 a cura di Alberto Boatto.
Il premio ANGAMC alla memoria di Pasquale Ribuffo è stato ricevuto dai figli Elena e Francesco, che con altrettanta passione continuano l’operato del padre. La mostra attualmente allestita presso gli spazi di via di Castiglione di Bologna è dell’artista georgiano Vajiko Cachkhiani, visitabile fino al 23 marzo 2019. Durante i giorni della fiera sono stati proiettati tre cortometraggi dello stesso autore, uno dei quali riprende funzionalmente il tema della casa abitata dalla pioggia della sua poetica installazione alla Biennale di Venezia 2017.