Il progetto espositivo Pierre de la Folie, in mostra a Sospirolo (BL) fino al 4 Settembre, si basa sulla possibilità di convertire l’energia (ossia l’”idea”) in massa, quindi in materia (vale a dire in “opera”) rilevabile dai nostri sensi. Il progetto, curato da Alberto Zanchetta, è allestito nel complesso d’archeologia industriale Sass Muss e prende spunto dalla roccia dolomia che lo circonda: la mostra si concentra infatti su differenti opere, “materia sotto forma di pietre”, che non ambiscono a essere semplici oggetti, bensì incarnazione di processi creativi (naturali e/o artificiali). Questa relazione col paesaggio dolomitico si declina in “aeroliti filosofali”, “rocce alchemiche”, “pietre angolari”, “pietre di paragone”, “monoliti invisibili” e nel primigenio “Adam Kadmon”. Questi gli artisti coinvolti: Juan Carlos Ceci, Manuele Cerutti, Fulvio Di Piazza, Andrea Facco, Daniele Giunta, Elisa Monaldi, Luca Pozzi, Lucio Pozzi, George Ernest Michael, Sinclair Noble, Andrea Salvatori e Willy Verginer. La mostra fa parte del progetto Dolomiti Contemporanee, laboratorio d’arti visive in cui una selezione di curatori ed artisti viene a cimentarsi con lo speciale ambiente dolomitico.