Oltre la fine del mondo. Primi importanti contributi sulla piattaforma online del Centro Pecci, in attesa del Grand Opening.
“E se invece fossimo già oltre la fine del mondo? Forse – è un’ipotesi – il tempo in cui viviamo è un tempo dopo il tempo, consapevoli come ormai siamo, che l’idea di un tempo lineare era probabilmente un’illusione”.
E’ così che Włodek Goldkorn, giornalista e scrittore, già caposervizio della sezione cultura di “L’Espresso”, risponde alla serie di interventi aperta dal direttore Fabio Cavallucci sul Journal del sito del Centro Pecci per sviluppare i temi della mostra inaugurale.
Cresce dunque il dibattito sul nuovo sito Internet del Centro, nella scommessa che diventi non solo un canale informativo e promozionale del museo, ma anche una piattaforma interattiva di ricerca e discussione che si sviluppa su diversi temi abbracciando molteplici campi del sapere.
Il Journal infatti ospita saggi, interviste, contributi di scrittori, filosofi, scienziati, teorici che investigano tutte le complesse sfaccettature della contemporaneità. Un luogo partecipato, interattivo e aperto a tutti coloro che desiderano alimentare il dibattito, con commenti, integrazioni, proposte.
Sulla piattaforma online sono già apparsi i primi interventi, fra i quali quello di Fabio Beltram, Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, e le interviste dell’artista Julian Charrière e di Stefano Catucci, docente di Estetica alla Facoltà di Architettura della “Sapienza” di Roma.
Sono previsti nei prossimi giorni anche testi e interviste del linguista e attivista politico Noam Chomsky, del sociologo del postfordismo Pascal Gielen e dello scrittore Luis Sepúlveda.
Un esperimento, quello del Journal, che riformula il concetto stesso di esclusività dell’informazione, anticipando i contenuti, mettendoli a disposizione di tutti e soprattutto modificandoli progressivamente a seconda della partecipazione del pubblico, del flusso di contributi e degli stimoli ricevuti. Un nuovo modo di comunicare le attività del Centro attraverso la condivisione con tutte le comunità online che, quotidianamente, interagiscono sui social media.
Il primo tema di dibattito ruota intorno al titolo della mostra inaugurale La fine del mondo. Il tema non scaturisce da una visione catastrofica, ma dalla considerazione che ciò che abbiamo conosciuto finora è obsoleto. I mezzi, anche concettuali, d’interpretazione della realtà non sono più in grado di comprenderla. Il nostro mondo finisce perché cambia. Da qui emerge una sorta di esercizio della distanza che spinge a vedere il presente da lontano e a pensare alle incommensurabili distanze cosmiche e ai lunghissimi tempi della storia della Terra e dell’Universo, di fronte ai quali le nostre esistenze sono solo frammenti inconsistenti.
È possibile leggere gli interventi in preparazione della mostra di apertura e contribuire al suo sviluppo sul Journal sul sito www.centropecci.it.
Per ulteriori informazioni scrivere a press@centropecci.it