nuove acquisizioni per
MoRE – MUSEUM OF REFUSED AND UNREALISED ART PROJECTS
Giulio Paolini, H.H. Lim, Elio Marchegiani
Bianco-Valente, Kensuke Koike e Enzo Umbaca
Flavio Favelli, Sissi
10 ottobre 2015
A partire da sabato 10 ottobre 2015 MoRE – Museum of refused and unrealised art projects presenta le sue nuove acquisizioni. Al museo digitale che dal 2012 colleziona ed espone sulla propria piattaforma online moremuseum.org i progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo sono state donate le idee incompiute di Giulio Paolini, H.H. Lim, Elio Marchegiani e di Bianco-Valente, Kensuke Koike e Enzo Umbac, invitati dal guest curator Gianni Romano. La piattaforma online pubblicherà anche i progetti di Flavio Favelli e Sissi, già presentati nell’ambito della mostra MoRE Spaces, a Palazzo Pigorini di Parma fino al 31 ottobre.
Nei suoi primi tre anni di vita MoRE ha acquisito progetti di artisti di rilievo internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, come Valerio Berruti, Davide Bertocchi, David Casini, CRASH! (Scott King & Matthew Worley), Matthew Darbyshire, Regina José Galindo, Goldschmied & Chiari, Franco Guerzoni & Luigi Ghirri, Ugo La Pietra, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Jonathan Monk, Liliana Moro, Giovanni Ozzola, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Luca Vitone, Erwin Wurm & Coop Himmelb(l)au. Gli artisti hanno aperto i propri archivi personali, e condiviso con il pubblico le loro idee che per qualche motivo non si sono concretizzate. Ogni progetto di opera d’arte è accompagnato da una scheda che la racconta in riferimento al percorso artistico dell’autore.
Il 10 ottobre 2015 verranno presentate le nuove acquisizioni di MoRE, donate da Giulio Paolini, invitato da Cristina Casero, H.H Kim e Elio Marchegiani invitati da Marco Scotti, Bianco-Valente, Kensuke Koike e Enzo Umbaca presentati dal guest curator Gianni Romano, Sissi e Flavio Favelli invitati da Valentina Rossi.
Il progetto donato da Giulio Paolini, Quadro generale (2010-2012) era destinato ad essere collocato all’Escalier Sud dell’Aile Sully del Musée du Louvre di Parigi e prevedeva una struttura geometrica complessa dalla forte valenza concettuale: una riflessione intorno al luogo che avrebbe ospitato l’opera, ma anche sulla natura e la funzione della stessa istituzione museale.
L’artista malese H.H. Lim presenta invece Omaggio a Woytila (2005), un progetto di mostra per ringraziare il papa – restituito attraverso dei fotomontaggi – nato a seguito di un incidente automobilistico che l’artista ebbe nel 2005 e da cui uscì illeso.
Monolite in bilico (1979) di Elio Marchegiani, era un progetto pensato per la nuova città di Gibellina e avrebbe previsto un monolite di ardesia (o lava vulcanica), rappresentante la forza della natura, poggiato in bilico su un grande uovo di travertino, simbolo di rinascita.
Il duo artistico Bianco-Valente propone un progetto senza titolo (1999-2001) che prevedeva un’interazione tra due computer, settati per rispondere agli input visivi, e il visitatore. Il nucleo concettuale del progetto è stato ripreso successivamente in due performance del 2011 e del 2014.
Contaniners (2012) di Kensuke Koike era pensato all’interno di una serie di lavori sul tema della rappresentazione e avrebbe previsto la sovrapposizione di cornici di grandi dimensioni, cercando una forma al di là del contenuto delle cornici stesse.
Enzo Umbaca propone Del Piero (2007), una performance pensata in occasione di una personale alla Galleria Soffiantino (TO). Egli aveva invitato il calciatore ad “affrescare” con un pallone macchiato di grafite il muro della galleria, su cui avrebbe collocato un’opera di Pinturicchio, rifacendosi all’epiteto inventato da Agnelli.
Flavio Favelli ha donato due progetti: il primo, La porta di Milano (2009), era stato pensato per un concorso internazionale rivolto all’aeroporto di Malpensa come un’opera di dimensioni ambientali che restituisce molte caratteristiche dell’immaginario collettivo di Milano; Il secondo, Giallo-Dromo (2009), è stata pensato per un concorso indetto da Bartolomeo Pietromarchi e consisteva nella realizzazione, a grandezza naturale, della sagoma della vecchia centrale nucleare a Caorso, smantellata nel 2009.
Sissi presenta il progetto Clockroom workshop, Frieze (2013) pensato per la fiera d’arte londinese Frieze, consisteva nella trasformazione del suo guardaroba in un workshop/atelier d’artista, all’interno del quale l’artista sarebbe potuta intervenire sui capi d’abbigliamento lasciati in custodia – con il consenso del visitatore – trasformandoli.
Il sito moremuseum.com è composto da un archivio di progetti interamente in formato digitale, reso possibile anche grazie alla collaborazione con il centro CAPAS dell’Università degli Studi di Parma, uno spazio riservato a esposizioni temporanee, e una sezione destinata a ospitare interventi critici e approfondimenti sul tema del “non realizzato”. Con questo obiettivo, intorno a MoRE si è costituito un network di professionisti provenienti dal mondo dell’arte contemporanea, storici dell’arte, critici, curatori e esperti del settore, che contribuiscono con le loro diverse professionalità alla crescita del progetto nell’ambito dell’associazione culturale Others.
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