The Others, una delle fiere che hanno animato il weekend torinese dedicato all’arte contemporanea, si è confermata polo di attrazione significativo per addetti ai lavori e semplici appassionati. Nata sette anni fa e organizzata da The Others SRL sotto la direzione di Roberto Casiraghi, si rivolge ad un pubblico diverso da quello di Artissima, ospitando gallerie di ricerca, spazi indipendenti, associazioni culturali, collettivi, artist-run-spaces e no profit.
Uno dei punti di forza della fiera è da sempre la location, dall’anno scorso l’ex ospedale Maria Adelaide per bambini rachitici, divenuto più tardi centro traumatologico di eccellenza. Da poco tempo in disuso, in questa edizione l’edificio è stato occupato per due interi piani. Le stanze per i degenti, le sale operatorie, gli ambulatori, i locali per la diagnostica, la sartoria, le cucine, gli uffici, hanno costituito un percorso avvincente, in alcuni casi addirittura toccante, in cui le opere hanno trovato adeguata collocazione. Merito in buona parte del giovane e dinamico team curatoriale, costituito da Bruno Barsanti, Ludovica Capobianco, Greta Scarpa, che ha privilegiato proposte in sintonia con i trend più attuali e innovativi.
L’apertura nelle ore serali – dal 2 al 4 novembre sino all’1 del mattino– ha consentito anche ai visitatori degli altri appuntamenti della kermesse torinese di visitare la fiera, di assistere alle performance di diversi artisti e di assaporare i piatti preparati da noti chef nell’ex mensa dell’ospedale o lo street food di qualità proposto da foodtrucks nel cortile.
Tre le sezioni della fiera: Art Fair, Specific (una novità dell’edizione 2017) e Special Projects, in totale ben 46 espositori, al 58% italiani e al 42% stranieri (provenienti da Francia, Grecia, Svizzera, UK, Germania, Belgio, Marocco, Stati Uniti, Giappone).
Circa 10.000 i visitatori, che – soprattutto nelle serate di giovedì e sabato e nella mattinata di domenica – hanno affollato i corridoi e gli ambienti dell’ex ospedale.
La quasi totalità degli espositori ha valutato positivamente la partecipazione alla fiera, sia a livello di contatti con collezionisti (diversi quelli provenienti da Belgio e Francia), addetti ai lavori, altri espositori e pubblico generico, sia in relazione all’organizzazione degli spazi e degli orari e al programma generale della manifestazione. Molti espositori hanno espresso soddisfazione riguardo al livello di vendite realizzate. Quasi tutti hanno venduto almeno un’opera, diversi hanno venduto più opere con un soddisfacente riscontro economico. I prezzi delle opere si sono attestati tra 1000 e i 5000 euro, con punte di 7.500 euro per i lavori più impegnativi.
Quattro i premi assegnati: il primo, offerto da Intrauma, azienda attiva nel settore medicale con prodotti e dispositivi per la traumatologia e destinato a un centro traumatologico di eccellenza, è stato assegnato ad Andreas Marti, presentato da Dienstgebäude Art Space di Zurigo. Al collettivo italo tedesco Schwanzo Kollektiv di Berlino/Milano è andato il premio per il miglior progetto curatoriale per la doppia installazione degli artisti Musquiqui Chihying e Ka Hee Jong, mentre Il duo berlinese Mindscape Universe, composto da Lucia Kempkes e Tim Wulff, è il vincitore del Premio “Specific” e la torinese Giulia Gallo, proposta dalla galleria Façade (Parma), si è aggiudicata il #premiobottegabaretti2.
Molti i lavori interessanti, tra cui degni di segnalazione, a nostro avviso, oltre a quello di Andreas Marti, sono anche lo straordinario ambiente ricco di opere ispirate al mondo della natura di Lorenzo Mariani (L’orMa) presentato da Spazio Testoni (Bologna), l’installazione con ologrammi di Anna Skoromnaya, proposta da Espoarte e dedicata al dramma dei bambini soldato (Albisola,SV), e quelle di Irma Name da Curate Yourself (Parigi), e di Clovis XV (Anastasia Bay – Julien Saudubray) da Superdeals (Brussels, BE), le ultime due collocate in ambienti che conservano ancora arredi e strumentazioni ospedaliere. A dare un tocco di ironia, infine, è servita la macelleria/salumeria interamente realizzata con un ossessivo lavoro a maglia da Madame Tricot per Widmertheodoridis (Eschlikon,CH).
Negli spazi riservati ai libri, IEMME Edizioni (Napoli) ha presentato edizioni di multipli su carta, mentre un’ampia raccolta di piccoli libri d’artista è stata proposta dalla casa editrice napoletana Il filo di Partenope.
A completare il ricco e variegato programma di The Others nel pomeriggio del 4 novembre si è svolta la tavola rotonda sul tema “MEDIASCAPES. Nuove geografie e confini tecnologici nell’arte contemporanea”, curata da Caterina Molteni, mentre a rendere più piacevole per i visitatori la permanenza…in ospedale ci ha pensato tutte le sere dalle 22,30 un Dj Set sulla terrazza interna del cortile.
The Others, 2-5 novembre 2017
Ex Ospedale Maria Adelaide
Torino, Lungo Dora Firenze, 87
Organizzazione The Others SRL
www,theothersfair.com theothers@theothersfair.com
social@TheOthersArtFair