L’evento irripetibile, l’istantanea del gesto unico dopo il quale tutto cambia e niente è più come prima. Così potremmo riassumere il fil rouge che lega le opere in mostra a Milano per la personale di Nicola Verlato intitolata Recent Highlights dove convivono, tra gli altri, un dipinto di Iggy Pop sostenuto dalle mani dei suoi fan, uno studio a carboncino di oltre quattro metri per il fregio del mausoleo dedicato a Pier Paolo Pasolini a Ostia e un drammatico harakiri su fondo nero. Da sempre Verlato si interessa del rapporto tra le arti plastiche e i new media per creare quelli che lui stesso definisce “miti contemporanei”. Il processo di creazione delle mitologie (storicamente narrazioni orali, poi scritte, poi tradotte nei differenti media come la pittura e la scultura) è estremamente importante nella definizione delle culture di tutti i tempi e l’artista veronese cerca di individuare quei soggetti, contemporanei o comunque appartenenti all’era moderna, che possano incarnare il mito oggi. Al di là dell’evidente rimando alla scuola michelangiolesca per il trattamento dei corpi e al Caravaggio per l’uso ricorrente del fondo nero e delle luci “teatrali” nei suoi quadri, Verlato fa ampio uso anche della tecnologia 3D -oggi così diffusa ma che l’artista utilizza da oltre vent’anni- come si evince, ad esempio, dalla costruzione plastica del dipinto monumentale “the Merging” del 2019 dove si rappresenta simbolicamente la possibilità offerta dalle tecnologie digitali odierne di ri-unire nuovamente, dopo la separazione prodotta dall’avvento della modernità, i due termini di Arte e Scienza. L’Arte moderna – raffigurata metaforicamente con Pollock sullo sfondo a destra- e la Scienza moderna con Werner Heisenberg – sullo sfondo nella lavagna a sinistra- sono il risultato estremo di questa separatezza. Gli uomini e le donne che si stanno alzando dai letti nel dipinto raffigurano le aree del nostro cervello rimaste sopite troppo a lungo e che, per mezzo di questa potenziale nuova unione, si stanno risvegliando proprio perché oggi abbiamo la possibilità di percepire sensorialmente concetti che fino a poco tempo fa potevano essere espressi solamente attraverso codici incomprensibili ai più. I solidi complessi in primo piano, ma anche le figure che sembrano discendere al centro, sono tutte originate da una stessa nuova materia che è quella della geometria digitale. La mostra è il frutto di una selezione di lavori realizzati negli ultimi quattro anni ed esposti, fino ad oggi, esclusivamente in contesti istituzionali: dal Museo Nazionale Romano al Maschio Angioino di Napoli, dal MART di Trento fino al Haugar Vestfold Kunstmuseum di Tønsberg (Norvegia). Le grandi dimensioni dei lavori proposti a Milano sono dovute proprio alle destinazioni museali, oltre a scelte stilistiche dell’artista che predilige il formato monumentale. Un’opera di Nicola Verlato appartenente a questo stesso ciclo di lavori è oggi esposta alla Triennale di Milano per la mostra “Pittura Italiana Oggi”, curata da Damiano Gullì.
Nicola Verlato (Verona, 1965. Vive e lavora a Roma)
Pittore, scultore architetto musicista e videomaker, ha studiato pittura con un anziano frate in un monastero in provincia di Vicenza (fino ai 14 anni di età), successivamente si è dedicato al liuto e alla composizione presso i conservatori di Verona e Padova e, infine, si è laureato in architettura all’università di Venezia prima di dedicarsi completamente all’arte. Le sue opere sono state esposte in numerose manifestazioni di livello internazionale tra le quali ricordiamo: 53esima Biennale di Venezia, Padiglione Italia, (2009); Biennale di Praga e di Tirana (2001, 2003 e 2004); Quadriennale di Roma (1996 e 2008). Negli ultimi ha tenuto mostre personali anche in importanti istituzioni museali quali: Cappella Palatina, Maschio Angioino, Napoli (2023); Palazzo Lanfranchi, Museo Nazionale, Matera (2022); Terme di Diocleziano, Museo Nazionale, Roma (2022); Matucana Cultural Center, Santiago del Cile (2016). Sue opere sono state esposte in prestigiose sedi nazionali ed internazionali quali: Galleria Civica di Trento (2023); Fondazione Made in Cloister di Napoli (2022); Villa D’Este a Tivoli (2022); MART, Rovereto (2020; 2012); Finnish National Gallery, Helsinky (2020); National Fine Arts Museum, Stoccolma (2020); Fondazione Le Stelline, Milano (2017); MOCA Museum, Virginia (2016); Macro di Roma (2009); Palazzo Reale, Milano (2007), PAC, Milano (2007). Le opere di Verlato sono presenti nelle collezioni del MART di Trento e Rovereto (I); al George Lucas Museum di Los Angeles (USA); al MUSAC di Salamanca (ES); al MAX Mississippi Arts and Entertainment Experience, (USA); al MACRO Museo de Arte Contemporáneo de Rosario, Argentina (AG); nella Jack Helgesen Family Collection, Oslo, (Norway); nella ENECO Art Collection, Rotterdam, Netherlands (NL); presso MUDIMA Foundation, Milano, (I).
Tornato in Italia dopo 14 anni negli Stati Uniti -dove ha vissuto tra New York e Los Angeles- si è recentemente stabilito a Roma.
Nicola Verlato Recent Highlights Galleria Giovanni Bonelli Via L.P.Lambertenghi, 6 – Milano 26 ottobre – 25 novembre 2023 Inaugurazione giovedì 26 ottobre h 19.00