Il Progetto è tutto per Nicola Carrino. Progetto che insieme al Processo è da intendersi un atto fondante di un procedimento artistico di trasformazione. Nella grande mostra appena inaugurata nei suggestivi spazi del Camusac di Cassino “Reconstructing City. Progetto Camusac 2016. Costruttivi. Decostruttivi. Ricostruttivi. 1959. 2013”, l’artista rilegge e analizza un luogo ad alto tasso di disponibilità, e crea cinque nuclei plastici posti “in azione” attraverso blocchi distribuiti per altezza, larghezza, lunghezza, allineati, al muro, a terra, di piatto e in volume. Bruno Corà lo presenta affermando che la sua opera non è scindibile dall’ambiente e dallo spazio e ritrae una esigenza di ordine alla ricerca di una complessità ulteriore.
La scultura è per l’artista pensiero materializzato, interviene nel reale e lo modifica. L’oggetto è trasformabile, trasformativo e trasformatore e lo stesso Carrino ribadisce durante la presentazione della mostra: “il mio lavoro non è da guardare per quello che è, ma per quello che intende… Sono come molecole di organismi umani che continuano a trasformarsi nel tempo e nello spazio”.
Il Camusac in occasione di questa grande mostra antologica con opere a partire dal 1959, ma che di fatto presenta nuove azioni e interventi, è più vivo che mai. Reconstructing City 2016 è l’idea che tiene insieme lo spazio, la sua forma, la sua abitabilità e collettività con la costruzione, la ricostruzione, l’ordinare, la trasformazione e la responsabilità politica del fare.
Nicola Carrino. Progetto Camusac. Reconstructing City. Iron. Steinless Steel. 2016
Costruttivi. Decostruttivi. Ricostruttivi. 1959. 2013
14 maggio – 30 settembre 2016
a cura di Bruno Corà
Cassino Museo d’Arte Contemporanea (CAMUSAC)
Via Casilina Nord, 1 – 03043 Cassino (FR) – info@camusac.com – 3355259956