In un’epoca dominata dai mezzi-fini, il confronto con la nozione di vuoto, l’ontologia del niente, l’estetica del nulla sono luoghi di apparente libertà: perché in questi ambiti non esiste legge e si può tornare a discutere e contraddirsi. Il secondo testo su Don Matteo è un dialogo che solletica il “mettere sottosopra” e ne abbiamo bisogno, oggi più che mai.
Tiziana Pers è un’artista e attivista friulana che ha fatto del rispetto e della dedizione per tutte le creature l’amoroso cibo di cui nutre incessantemente la propria attività. L’energia pulsante di Tiziana s’invera, prende corpo in un’esperienza artistica moderna e poetica che attinge audacemente alle tematiche più contemporanee per rileggerle con immediatezza e profondità. Con tutta la fiamma e l’originale senso della sua ricerca. Ha calcato i più importanti palcoscenici nazionali ed internazionali, Tiziana: tra i tanti il Castello di Rivoli, il Madre di Napoli, il Palais de Tokyo di Parigi, il Museo Nazionale di Storia Naturale di Sofia in una doppia personale con la guatemalteca Regina José Galindo. Ma fuor di dubbio, la Pers trova il suo nido sicuro, il suo luogo di appartenenza in quella regione natìa dove ha fondato, insieme con la sorella Isabella Pers (anche lei artista dalle pregevoli intuizioni), RAVE East Village Art Residency, meta-progetto di Residenze d’Artista che negli anni ha visto sfilare personalità del calibro di Adrian Paci, Tomás Saraceno, Ivan Moudov, Giuseppe Stampone, Liliana Moro.
Ho avuto il piacere di dialogare con Tiziana Pers.
Affrontiamo il concetto del vuoto dal punto di vista della scrittura visionaria e torniamo molto indietro nel tempo, fino a raggiungere il momento prima della visione di Don Matteo, alla nascita dell’universo personale di «…un’impresa monastica»: non c’era niente, era Vuoto. Niente materia, niente forme di energia… Ma allora da dove è sorto tutto quello che adesso esiste nella sua storia e che ha percepito intorno al suo Sé? Evidentemente dal nulla.
L’ultima mostra di Milena Nicosia, Eidola, chiusa il 14 gennaio scorso, si è svolta in uno spazio, Palazzo Cosentini di Ragusa, stupendo almeno quanto problematico in ragione delle modifiche subite dall’uomo, dell’ingiuria degli anni e di una manutenzione difettosa: una location perfetta per rappresentare, anche alla luce di eventi recenti come la pandemia, il potere trasformativo dell’arte e della cultura.
“IO , CANE SCIOLTO: Ma i cani sciolti un po’ individualisti, un po’ anarcoidi, sono gli ultimi utopisti, purtroppo non si accontentano delle elezioni e dei partiti e delle coalizioni, ne hanno pieni i coglioni. Non ce la fanno a delegare se non si sentono coinvolti, sono proprio allergici al potere i cani sciolti” (Giorgio Gaber).
Rai documentari ha presentato: “Io, noi e Gaber” di Riccardo Milani. Vent’anni senza il “Signor G”.
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di annunciare Why a Fable?, sesta mostra personale di EugenioTibaldi. L’artista presenterà negli spazi di Casa Di Marino il progetto nato da La forma spezzata, una serie di sette teche in tecnica mista ispirate all’omonima favola per bambini da lui scritta e disegnata, prodotta dalla Fondazione Pietro ed Alberto Rossini ed edita da Allemandi. Le sette opere rappresentano la personale interpretazione di Tibaldi dei sette capitoli del libro, ripercorrendo le suggestioni di una generazione, quella degli anni 80 e 90, raccontandone un viaggio dal sapore agrodolce utilizzando l’allegoria rassicurante di una civiltà di…
Studio G7 prosegue il cinquantesimo anno di attività con la mostra Supporto memoria / Memory Device, sesta personale di Daniela Comani, artista con cui la galleria collabora dal 1996. Il progetto si compone di un’installazione capace di delineare una sorta di autoritratto di Comani stessa; infatti, 44 fotografie di macchine fotografiche, registratori, telefoni cellulari, pellicole, nastri audio, floppy disk, CD, memory card, sim card compongono con fare laconico un archivio visivo – a tratti plastico – della storia dei media.In particolare, si evince una riflessione sulla progressione del tempo nonché della tecnologia, dall’epoca analogica a quella digitale: è proprio questo che…
Arrivederci al 12 gennaio e buon 2024!
La call “Zona Critica” del Festival Artinvita, mancano pochi giorni alla chiusura del bando per artisti d’Abruzzo
Mercoledì 27 dicembre ad Ancona un nuovo appuntamento filosofico e musicale per guardare al futuro e farci gli auguri sulle note di Raffaella Carrà.
Il temporale è scoppiato all’improvviso: siamo corsi in casa ed ora stiamo dietro ai vetri a contemplare l’acquazzone natalizio, che cade in raffiche oblique. Sottili lamine argentee solcano l’aria. Sono le gocce di pioggia che la rapida caduta rende simile ai fili d’acqua che escono dai forellini dell’innaffiatoio. Alcune vengono a sbattere contro il nostro vetro e vi si rincorrono, striandolo obliquamente e restandovi appese come grosse lacrime oblunghe. Ma qual è veramente la forma di una goccia di pioggia? Quando cade la neve tendiamo la mano per cogliere il fiocchetto e scoprirne la forma che le foto grandangolari ci…
L’intelligenza artificiale è stata una delle protagoniste assolute del 2023. Quella fata, per alcuni forse una strega, ha conquistato il dibattito pubblico insediando i suoi poteri anche nelle regioni a lei più sconosciute.
Intessere una rete di relazioni tra gli artisti, i luoghi e la città, con i cittadini non più meri fruitori passivi, è l’obiettivo anche di questa edizione straordinaria di Arte alle corti, che si è aperta a Torino agli inizi di ottobre e chiuderà il 6 gennaio prossimo.
Art Antwerp, la fiera d’arte contemporanea organizzata da Art Brussels, tornerà per la sua terza edizione da giovedì 14 a domenica 17 dicembre 2023 all’Antwerp Expo.
Dal 13 dicembre 2023 al 21 gennaio 2024 trentacinque artisti visivi espongono a Roma a Villa Lazzaroni nella mostra La Crociata dei Bambini. Artisti per il disarmo, a cura di Roberto Gramiccia. Il titolo della rassegna è ispirato alla ballata di Bertold Brecht a cui si è richiamato Vinicio Capossela nella scrittura di una recente, bellissima canzone. Un riferimento antiretorico che mira a contrapporre l’innocenza dei bambini agli orrori della guerra. Ne abbiamo discusso col curatore.
La morte di Léonard Gianadda domenica 3 dicembre lascia un grande vuoto nel mondo dell’arte in Svizzera ma anche il Italia, da dove la sua Fondation Pierre Gianadda ha richiamato negli anni a Martigny, nel Canton Vallese, migliaia di appassionati d’arte per ammirare grandi e qualificate rassegne dedicate ai maestri dell’arte del ‘900.
A nessuno piacciono le difficoltà (neanche alla schietta bellezza di Maria Capasso), ma se desideriamo davvero raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo allenarci e sviluppare i muscoli necessari per librarci i nel segreto: ecco, le difficoltà sono i nostri allenamenti, sono ciò che ci fortifica, ciò che rafforza le nostre competenze, la nostra resilienza, la nostra forza di volontà. C’è una spinta immanente nell’evoluzione del cinema di Salvatore Piscicelli, che invita a cogliere la riflessione sul significato del segreto dell’amore come un esito indotto, se non necessitato, dalle tappe violente e oppressive che ha attraversato!
Le OGR di Torino ospitano la personale Tainted Lovers di Sara Enrico, fino al 10 dicembre 2023
Maria Capasso è una donna avvenente di 37 anni, che lavora come estetista in un centro di bellezza e che, quando il marito contrae una malattia mortale, non si arrende e si adatta a qualsiasi cosa pur di non cadere nell’inferno della miseria, assieme ai tre figli: si concede alle avance del turpe Gennaro e si fa convincere a portare un carico di cocaina in Svizzera, e poi ad assassinare un avvocato, in cambio di molti soldi. Ma quando Gennaro sposta le sue attenzioni sulla figlia minorenne, Maria gli prepara una rappresaglia feroce. Vita segreta di Maria Capasso (2019) è una storia straordinariamente reale, tratta dal romanzo (agosto 2012) di Salvatore Piscicelli, sulla scalata sociale di una donna che, per proteggersi “dall’inferno che verrà”, coglie delle occasioni al di fuori della legge.
45 artisti alla Galleria Nazionale raccontano l’opera di Rocco Scotellaro a cent’anni dalla nascita