Electric Works, attivissima galleria di San Francisco, annuncia per l’11 Settembre l’inaugurazione di On A Neck, personale di Nathan Redwood nella quale saranno esposti gli ultimi lavori dell’artista. La più recente ricerca di Redwood reintroduce nel suo lessico illusorio e surreale, il tema del ritratto, per quanto trasparente e perfino distorto, con richiami al grottesco di Jim Nutt o Glenn Brown.
Redwood si approccia alle figure con un misto di motivi popolari e rimandi alla più classica iconografia, specie nei piccoli lavori su carta e tela, in cui echeggia l’influenza degli anni ’70. In queste immagini su scala ridotta, troviamo i “marcatori biologici” ritrattistici non rintracciabili nei suoi lavori di grandi dimensioni.
La mostra, che terminerà il 7 Novembre, sarà affiancata, nella Project Room, da una serie di sei disegni a mano litografati di Robyn O’Neil. L’esposizione, dal curioso titolo There does come a time when laughs become sighs; we put all to rest, we said our goodbyes, è organizzata in collaborazione con la Tony Wight Gallery di Chicago e rappresenta l’addio dell’artista ad una tematica, una sorta di “saga apocalttica”, sulla quale si è concentrata con tutte le sue forze nell’arco degli ultimi otto anni.