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Mostra censurata? Figuraccia guadagnata

Distinguere tra Arte e Propaganda è cosa dura. Ma gli uomini politici di oggi, che i cittadini chiamano talvolta politicanti, questi credono che la democrazia sia che chi vince comanda e chi perde muore! Strana idea di Democrazia. Secondo noi, chi vince governa e non comanda, chi perde critica, garantito dalla stessa cornice della democrazia rappresentativa. Invece, un certo ‘decisionismo’ casereccio, ha fatto breccia nei cuori di alcune personalità politiche, ed ecco molti improvvisati di ogni lista, a ritrovarsi, loro malgrado, Assessori, Sindaci, se non addirittura Ministri. Si tratta molto spesso di ignoranti, sub titolati, e spesso senza alcuna competenza specifica nella funzione loro assegnata. Sia chiaro, Pasolini ci ha insegnato che analfabeti dal cuore d’oro esistono e sanno essere poetici e profondi, ma non è il nostro caso.

Parliamo di Gorizia e della mostra del gruppo Koinè censurata. Una mostra internazionale tra Gorizia e Nova Gorica, con oltre 35 autori, con opere autoprodotte che riflettono intorno al tema Limen o Limes. Qui, degli Amministratori, digiuni delle più elementari cognizioni artistiche, intervengono a gamba tesa trattando i loro concittadini da minorenni; il risultato si chiama CENSURA.

Fino a prova contraria ogni opera d’arte interroga lo spettatore mica gli fa il lavaggio del cervello! Dopo le prime polemiche, in soccorso dell’Amministrazione, si è scomodato perfino il celebre polemista Vittorio Sgarbi, che solo pochi anni fa ospitò Laura (Pinta) Cazzaniga nella Biennale da lui curata. Era il 2011 e in quel caso si trattava di una installazione costituita da una rete col filo spinato;allora andava bene, oggi cambia idea e si comporta da censore rispetto ad opere che mai ha visto e a una mostra che nessuno ha potuto vedere proprio perché censurata e annullata.

Quindi ci si domanda in base a cosa sia intervenuto? Forse è Assessore a Gorizia e non lo sappiamo? C’è da vergognarsi di questa Italia meschina, ma anche da essere orgogliosi di un altra Italia che spontaneamente ha reagito e stigmatizzato la condotta del Comune, fino a portare sulla ribalta internazionale un caso che forse si credeva archiviato. Sulla questione infatti, sono intervenuti in molti, fra gli altri Bifo con un articolo su e-flux, legando il tema goriziano al suo celebre Auschwitz on the Beach di Documenta Kassel, ma anche Alessandro Riva su italianfactory.info e molti altri sulla stampa internazionale, su blog e sui social network, incluso petizioni on line e manifestazioni a Gorizia per la libertà d’espressione, segno evidente che esiste ancora una cultura democratica che sa reagire ai soprusi.

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