Palermo. Ancora Palermo. Ancora si parla di una città in crescita dal punto di vista culturale. Una città che negli ultimi anni si è distinta per originalità e innovatività della proposta culturale. Una originalità che nel caso in questione è determinata da un atteggiamento ben preciso: quello di rendere unica la proposta culturale sfruttando posti unici. Unicità in questo caso rappresentata dalla location: il castello Carini.
Un castello intriso di storia che guarda dall’alto la città di Palermo. E dall’alto guardano anche le tre mostre che inaugurano, all’interno del Castello, il progetto “Moon”, ideato e diretto dall’artista Giuseppe Buzzotta, in collaborazione con Daniela Bigi e Gabriella Ciancimino.
A inaugurare il progetto troviamo tre mostre: Gianni Politi con Vussurìa, Campostabile e Stefania Zocco con Varie dal kilometro classico, Mary Zygouri con Allegorical Humanities.
Tre mostre che fanno rivivere il castello attraverso opere create ad hoc per lo spazio. E così Politi con la sua pittura, immaginandosi artigiano di corte, ha creato quattro oggetti decorativi e funzionali come delle ipotetiche tende. Mary Zygouri espone, invece, quattro video nel quale il corpo dell’artista è protagonista nella creazione di immagine allegoriche. Campostabile e Stefania Zocco, entrambi siciliani di origine, creano opere che sfruttano l’architettura del Castello come materiale primario di indagine.
Come si legge nel comunicato, “il Castello, interamente restaurato negli spazi interni ed esterni, si trasforma quindi in spazio espositivo, ma anche in una piattaforma di lavoro che vedrà nel pensiero e nell’operatività artistica il campo di applicazione per l’avvio di un percorso di rilettura della storia e di presa d’atto delle potenzialità di intervento nel presente”.
Moon – Castello di Carini