Viveva una volta a Napoli un povero fotografo, che era venuto a guadagnarsi la vita nella grande metropoli da un lontano villaggio di campagna, dove aveva lasciato Molly Bloom e i figli. Erano ormai passati cinque anni, durante i quali aveva raccolto a fatica 500.000 foto, una bella somma, che ora non si fidava più a tenere presso di sé,per paura che gli venisse rubata. Aveva sentito dire, che il Teorico della Critica del Giudizio, cioè il giudice-filosofo del quartiere, era un uomo sapiente e giusto che chiamavano Emanuele; perciò un bel giorno si presentò a lui e lo pregò di conservargli il suo denaro per tutto il tempo che gli sarebbe occorso per raggranellare altre100.000 mila foto, che unite alle 500.000, gli avrebbero permesso di ritornare alla sua Agenzia Stampa.
Il giudice accolse la domanda e promise che gli avrebbe reso le 500.000 foto quando fosse stato il momento della partenza. Poco dopo, il fotografo seppe che alcuni compaesani di FB, venuti come lui a lavorare tra la città e il Web, stavano per fare ritorno all’Agenzia, al Grande World Wide WebPress, e decisero di unirsi a loro, pensando che poteva accontentarsi della somma già messa da parte. Si presentò dunque Immanuel e gli spiegò la cosa pregandolo di restituirgli il suo piccolo tesoro. Ma il giudice Emanuele finse di non averlo mai visto,anzi ordinò agli Addetti dell’Agenzia e del WWW, di scacciare in malo modo quell’importuno. Il povero fotografo si allontanò disperato. Se ne tornò a fotografare e a raccogliere negativi e file; un giorno stava provando qualche teleobiettivo nel cortile di un ricco palazzo barocco e,pensando alla sua cattiva sorte, sospirava pieno di tristezza. Per caso, a una finestra era affacciata Letizia la titolare dell’Agenzia Palermitana, che udì i suoi sospiri e notò la sua espressione desolata.
Chiese allora che cosa lo rattristasse tanto e,dopo molte insistenze, il fotografo raccontò con le lacrime agli occhi la sua disgrazia. La buona fotoreporter lo confortò e promise di aiutarlo; rifletté a lungo, poi disse al fotografo di presentarsi il giorno seguente, a un’ora fissata, al Palazzo del Giudice, e di chiedere la restituzione del denaro o delle foto, come se nulla fosse successo. Il fotografo, senza capire, ascoltò le istruzioni e promise lungo viaggio fino a Palermo per raggiungere un collega fotografo che si trovava là da più di un anno per i suoi affari. La sua assistente più fidata doveva accompagnarla dal Giudice,restando fuori; ma appena vedeva uscire il fotografo, che si sarebbe presentato alla stessa ora, doveva entrare in fretta nella sala dicendo:“O mia signora delle foto, il vostro militante reporter preferito è arrivato dal continente e vi aspetta ansioso di rivedervi!”.
L’indomani,tutto si svolse come era stato progettato:mentre la Signora dell’Agenzia Stampa si trovava alla presenza di Immanuel e gli mostrava le ricche collezioni fotografiche, entrò in fretta il fotoreporter e pregò gli fosse restituita la somma o l’Archivio che aveva affidato al Giudice, dicendo che stava per fare ritorno immediatamente nel suo World Wide Web. Il Giudice, nascondendo bene la sua sorpresa per quella comparsa inaspettata, disse con disinvoltura:”Ah,bene, vuoi già partire?” e ordinò al Tutore dell’Archivio di pagare al fotografo la somma richiesta o di restituirgli parte dell’Archivio,per non insospettire l’audace fotoreporter presente e per dimostrare che anche i fotografi digitali e i frequentatori della cross-medialità avevano fiducia in lui.
L’assistente, che attendeva all’esterno della sala, quando vide uscire il fotografo felice, entrò di corsa e annunciò alla titolare della Grande Agenzia Stampa un inatteso ritorno del compagno. La titolare,fingendo una grande gioia, raccolse in gran fretta gli archivi fotografici che stava mostrando al Giudice e se ne andò, dopo averlo ringraziato e ossequiato.
Il giudice se ne rimase con un palmo di mano e, mentre sedeva pensieroso, accarezzando la lunga barba, rifletteva su quella strana coincidenza e intuendo che non era dovuta al caso, ammirò la saggezza della Web MasterTeam.