Si conclude oggi la mostra personale Mnemosine di Giampiero Marcocci (curata da Angela Troilo), uno degli appuntamenti espositivi del FLIC – Festival Lanciano In Contemporanea, rassegna d’arte contemporanea che ha contribuito ad animare culturalmente l’estate abruzzese con delle mostre e degli eventi che hanno posto al centro “l’arte del e nel presente”, come dichiara la curatrice Angela Troilo. Lo spazio è il Polo Museale Santo Spirito di Lanciano, antico monastero medievale oggi luogo dedicato all’arte contemporanea.
Come dichiara il titolo Mnemosine, lo spazio della mostra di Marcocci si trasforma in luogo della memoria: gli scatti fotografici, già di per sé immagini di un possibile archivio della memoria, diventano per l’artista matrici da manipolare pittoricamente, da offuscare o da inventare assecondando suggestioni, sogni e pensieri. Mnemosyne è anche il nome che Aby Warburg diede alla sua Biblioteca e al suo Atlante con il preciso scopo di far funzionare le opere d’arte come una inarrestabile batteria della memoria inviolata e spesso ricca di enigmi. Allo stesso modo i lavori di Marcocci abbracciano questa riflessione cercando di interpretare gli equivoci del processo di archiviazione della memoria.
Nel dittico Naufragio una ninfa danzante si abbandona allo smeraldo dell’acqua che mistifica la figura prossima alla fine, a favore dell’infinito. Il lavoro sulla memoria diventa indagine sul sé nelle opere in cui, con discrezione, l’artista si autoritrae nella compagine di paesaggi e architetture complesse. Infatti, il lavoro della memoria è un lavoro che, a ritroso, lascia emergere tracce di sé da un punto di vista posto all’esterno, fondendosi o confondendosi con la dimensione onirica. Nel ciclo Sogno gli oggetti esistono avvolti nella nebbia e si specchiano nelle superfici acquose, rendendo reale il riflesso e viceversa.
Giampiero Marcocci. Teramo (1971). Vive e lavora a Teramo. Si occupa di fotografia dal 1994. Ha frequentato l’Istituto Superiore di Fotografia a Roma. Ha seguito workshop con noti professionisti tra i quali Maurizio Buscarino, Paolo Pellegrin e Silvia Camporesi. Il suo recente lavoro fotografico si indirizza verso l’installazione, in cui opere di diverso formato dialogano per materializzare paesaggi dominati dai segni poetici dell’immaginario e dell’incanto dei sogni.
Polo Museale Santo Spirito, Lanciano
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