Manca pochissimo! alle 11.30 presso il Museo e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Borgia -CZ) inaugura l’intervento di Michele Giangrande intitolato Fino a qui tutto bene curato da Simona Caramia. Di cosa si tratta? Senza svelare troppo l’artista propone per il Museo un’opera che, in linea con la sua ricerca, dialoga con lo spazio architettonico e che esprime lo spirito del tempo. Fino a qui tutto bene è l’emblematica frase, scelta da Michele Giangrande, tratta dal film del 1995 L’odio, scritto e diretto da Mathieu Kassovitz, vincitore del Premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Ambientato nella periferia parigina, il film racconta la storia di un odio ricambiato tra le bande dei quartieri satelliti della città e la polizia; nella scena iniziale, la voce narrante di Hubert – uno dei personaggi principali – svela che «Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: “Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene.” Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio».
Dunque Giangrande riporta e contestualizza questa frase in un museo archeologico, luogo di stratificazioni da portare alla luce, a cui “applica” l’affermazione del film, immaginando un ipotetico archeologo che, scavando strato dopo strato, possa ripetersi come monito: fino a qui tutto bene. Con un’opera che allude al carattere processuale della vita, l’artista – connota questo momento storico, facendo riferimento agli immigrati che viaggiano in mare, ma anche alla condizione politica, per giungere alla consapevolezza di una condizione di precarietà che contraddistingue e condiziona, con le sue incertezze, il presente.
Spiega Michele Giangrande: Fino a qui tutto bene. Una frase che racchiude tutta la speranza o forse la rassegnazione rispetto all’apocalisse sociale che stiamo vivendo: il pianeta non ne può più, il mare è un cimitero, la precarietà regna sovrana, la cultura è al collasso, l’economia pure, ma inermi o più semplicemente per comodità, possiamo dire che, tutto sommato, “fino a qui tutto bene”. Va sempre tutto bene prima della “fine”.
Incalza Simona Caramia: Fino a qui tutto bene è un’opera evocativa, che racchiude l’essenza eclettica, raffinata e prettamente radicata nel presente di Giangrande. Una lastra di marmo nera, dalla durezza espressiva e dal fascino sinuoso, che parla di attualità a più livelli, che descrive un’epoca, indicando il carattere di precarietà che caratterizza l’esistenza di una moltitudine di uomini e donne.
Fino a qui tutto bene è parte di Ceilings. Musei in rete, il progetto promosso e organizzato dall’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, che procede con il secondo intervento di questa edizione presso il Museo e il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium.
L’inaugurazione dell’intervento di Michele Giangrande si svolgerà alla presenza dell’artista, del Responsabile amministrativo della Struttura Speciale dell’Assessore all’Istruzione e alle Attività Culturali Salvatore Bullotta, del Presidente dell’ABA Giuseppe Carmine Soriero, del Direttore dell’ABA Vittorio Politano, della curatrice del progetto Simona Caramia, della Direttore del Polo Museale della Calabria Antonella Cucciniello, della Direttrice del Museo di Scolacium Elisa Nisticò, il Direttore artistico del Museo MARCA Rocco Guglielmo.
L’intervento di Michele Giangrande è documentato da uno dei Contrappunti visivi, ovvero la sezione di audiovisivi di Ceilings per la regia di Giovanni Carpanzano. È stato realizzato un making of sull’opera specifica e sulla poetica dell’artista – il cui promo sarà fruibile durante la giornata inaugurale – nel quale è documentato anche GEARS, il workshop dell’artista, coordinato da Tania Bellini e Francesca Giordano, realizzato con un gruppo di allievi dell’ABA: Jessica Fragale, Michela Intrieri, Gilda Perri, Sara Pirrotta, Pierpaolo Scrivano, il cui esito è visibile sino al 30 luglio.
Ceilings è stato cofinanziato per il secondo anno consecutivo dalla Regione Calabria, vanta un accordo di valorizzazione con il Polo Museale della Calabria, nonché numerosi partner istituzionali e di settore. Ogni artista è stato invitato dalla curatrice Simona Caramia a confrontarsi con il territorio, con lo spazio museale e con la sua collezione permanente, per realizzare interventi site-specific che si integrino con l’identità del luogo, enfatizzandone il genius loci. Tali interventi artistici, lungi dall’essere una sterile operazione decorativa, rappresenteranno – e dovranno rappresentare nel lungo termine – la specificità della “rete dei musei”, per costituire quell’itinerario turistico del contemporaneo, tutto da scoprire, disseminato tra il patrimonio culturale della Regione.
Parco Archeologico di Scolacium
Strada Statale 106 Jonica, 88021 Borgia CZ