Il ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, ha approvato lo stanziamento di 180 milioni di euro per il finanziamento d’interventi ai fini della tutela del patrimonio culturale per il biennio 2019-2020. Metà dei fondi elargiti, ovvero ben 90 milioni, saranno impiegati nel corrente anno mentre i restanti nel 2020.
Il totale delle risorse assegnate sarà suddiviso tra nove settori : Archeologia, Arti, Archivi, Biblioteche, Poli museali, Musei autonomi, Educazione e ricerca, Art Bonus e Varie. Tra essi il comparto delle Arti ne esce vincitore in quanto ha avuto il privilegio di acquisire il bottino più corpulento: ad esso saranno, infatti, destinati ben 48.001.596,24 euro ( 26,67% del totale ). Seguono il settore dei Poli museali (19,02% dei fondi), dei Musei autonomi (14,29%), dell’Archeologia (14,08%), degli Archivi (8,33%), delle Biblioteche (7,11%) e dell’Educazione e ricerca (2,41%). Infine, all’Art Bonus sono stati riservati solo l’1,67% delle risorse e alla voce Varie il 6,42% del totale.
Mentre a livello regionale è il Lazio ad acquisire maggior fondi con il 21,63%, a cui seguono la Campania (11,66%) e la Toscana (10,71%). Il resto delle regioni debbono accontentarsi di un finanziamento inferiore al 7% della somma complessiva ad eccezione del Trentino che non riceverà finanziamenti.
Inoltre, il Mibac ha riservato parte delle risorse per il conseguimento di interventi straordinari da attuarsi nel corso dei due anni in alcune città tra cui menzioniamo a Roma il Monumento a Vittorio Emanuele II e la Crypta Balbi (3,5 milioni di euro); a Pisa l’Acquedotto Mediceo di San Giuliano ; a Napoli Castel Sant’Elmo e il Museo Archeologico Nazionale; a Bologna l’ex Convento dell’Annunziata.
L’attenzione verso la tutela del patrimonio culturale italiano, messo in primo piano dal Mibac grazie a tale provvedimento biennale, è ribadito con l’attivazione di lavori urgenti e imprevisti (in particolare nel settore Archivi) e la disponibilità di somme utili per il cofinanziamento dei progetti Art Bonus, economicamente sostenuti da privati.
Come affermato dal ministro Bonisoli, la scelta e la priorità verso alcune regioni, città o settori è stato imposto da alcune problematiche riguardanti la salvaguardia del nostro patrimonio culturale come “il restauro dei beni culturali, in particolare quelli colpiti da calamità naturali; il recupero di aree paesaggistiche degradate, la prevenzione contro i rischi sistemici e ambientali, l’efficientamento energetico ed il miglioramento dell’accessibilità, intesa come obiettivo per la partecipazione e l’inclusione sociale”.
Per avere maggiori informazioni relative agli interventi ed ai finanziamenti rimandiamo al decreto ministeriale 265/2019 del Ministero per i Beni culturali.