Per il suo diciottesimo anno d’età, Miart (dal 5 al 7aprile) si propone diversa e con una maggiore qualità internazionale.
Il passaggio di questa edizione ad una dimensione internazionale, secondo il nuovo direttore Vincenzo De Bellis, è basato prima di tutto sulla qualità alta delle gallerie partecipanti (su un totale di 140, di cui 61 estere, provenienti da 15 paesi del mondo), sulla partecipazione di 25 relatori del programma miarttalks (a cura di Fionn Meade e Alessandro Rabottini) che rappresentano le voci tra le più influenti dell’arte contemporanea e del design nel mondo (come Chus Martìnez, chief curator El Museo del Barrio a New York, Paola Antonelli, senior curator Architecture & Design al Moma New York, Hans Ulrich Obrist, co-director Serpentine Gallery Londra) e altri curatori indipendenti o artisti. Inoltre tutta la città, insieme a miart, accoglie 150 ospiti vip – collezionisti, rappresentanti di istituzioni culturali ed artistiche – per la visita dei musei e delle mostre con eventi speciali dedicati.
Milano ha un’offerta eccellente di arte moderna e contemporanea grazie ai Musei civici come il Museo del Novecento, la Galleria d’Arte Moderna, il PAC, la Triennale, le Fondazioni come Prada, Trussardi, Hangar Bicocca. affiancati dagli altri “mondi” di Milano, dalla moda al design e all’architettura.
La diciottesima edizione di miart è stata articolata in quattro sezioni: Established riunisce 93 gallerie storiche che lavorano con artisti consolidati, mentre Emergent propone 20 giovani gallerie d’avanguardia, nate dopo il 2007, ed è curata da Andrew Bonacina, curator International Project Space di Birmingham. La presenza del design a fianco delle gallerie d’arte, è nella novità della sezione Object, curata da Michela Pelizzari e Federica Sala, che comprende una selezione di gallerie attive nella promozione di oggetti di design moderno e contemporaneo concepiti in edizione limitata e fruiti come opere d’arte.
THENnow è l’altra nuova sezione a iivito (letteralmente allora-ora) – curata da Florence Derieux, directrice FRAC Champagne-Ardenne a Reims e Andrea Viliani, direttore MADRE a Napoli – che mette a confronto 9 coppie di artisti di generazioni diverse: Gianfranco Baruchello e Mariana Castillo Deball, Dadamaino e Giuseppe Gabellone, Guy de Cointet e Silke Otto-Knapp, Enzo Mari e Tim Rollins and K.o.s., Fabio Mauri e David Maljkovic, Salvo e Francesco Arena, Haim Steinbach e Darren Bader, Miroslav Tichý e Goshka Macuga, Ian Wallace e Sharon Lockhart.
Alla fiera sono affiancati numerosi progetti curatoriali legati alle sezioni espositive per sottolineare la convivenza tra le due anime della fiera, quella economica insieme al profilo culturale. Tra questi progetti, quello ideato dallo stesso De Bellis con Massimiliano Gioni con la Fondazione Trussardi, con una serie di performance, concerti, intermezzi e altri diversi eventi come Liberi tutti, (dal 3 al 6 Aprile 2013) un programma di serate in cui artisti internazionali (Gelitin, Darren Bader, Keren Cytter, Thomas Zipp) mettono in scena un piccolo festival di arte dal vivo al Teatro Arsenale, luogo di emblematici avvenimenti nella vita artistica e spirituale della città dal 1200 ad oggi.
Peter Halley, Detonator 2012
198×211 cm. , foto Andrea Gilberti, courtesy Galleria Massimo Minini