Quest’anno in Fiera ci si interroga sulle emergenze e sfide della contemporaneità, si valorizza la fotografia dei grandi collezionisti italiani e si apre per la prima volta alle istituzioni culturali.
Ecco alcune delle principali novità della prossima edizione di MIA Photo Fair – l’appuntamento internazionale d’arte dedicato alla fotografia in Italia – organizzata da Fiere di Parma con la direzione artistica di Francesca Malgara.
In fiera 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 Premi e oltre 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero.
“La prossima edizione di MIA affronta le grandi questioni della contemporaneità, attraverso narrazioni plurali e inclusive che raccontano il cambiamento. Un luogo di incontro e contaminazione, dove si incrociano le raccolte fotografiche provenienti dalle più importanti collezioni private italiane e le istituzioni culturali. Una manifestazione dallo sguardo sempre più internazionale che mira a diventare un laboratorio di pensiero e cultura” spiega la Direttrice e Brand Manager di MIA Photo Fair Ilaria Dazzi.
L’evento avrà come fil rouge il tema del cambiamento, affrontato spaziando dal cambiamento climatico ai diritti civili e alle sfide poste dalla trasformazione sociale, economica e tecnologica.
“Questa nuova edizione con l’esposizione “La forma delle relazioni” dimostra che anche nel nostro Paese il collezionismo fotografico è vivo e pulsante – dichiara Francesca Malgara, Direttore artistico di MIA Photo Fair. Avremo infatti alcuni degli artisti più importanti della scena internazionale. MIA è sempre di più una fiera dove arte e consapevolezza sono attivatori sia di mercato che di valori”.
LA MOSTRA – I GRANDI FOTOGRAFI DEL COLLEZIONISMO ITALIANO I collezionisti italiani saranno i protagonisti della grande mostra “La forma delle relazioni”, a cura di Rica Cerbarano, giornalista e scrittrice. Allestita dallo studio di architettura Lissoni & Partners, al centro della fiera, presenta una selezione unica di circa 50 opere provenienti dalle più importanti collezioni private italiane. Le opere in mostra sono il risultato di un legame profondo tra l’autore e i soggetti delle immagini, facendo emergere: il potere relazionale della fotografia.
L’esposizione propone sezioni con progetti fotografici che sono il risultato di un rapporto profondo tra l’autore e i soggetti delle immagini creando un coinvolgimento e una connessione reali: a emergere sono le relazioni intessute nell’ambiente familiare (Ettore Sottsass, Efrem Raimondi, Leigh Ledare), nelle comunità fragili e sottorappresentate di cui spesso gli artisti fanno parte (Nan Goldin, Lisetta Carmi, Muholi, Catherine Opie), e quelle che legano i fotografi a figure con cui hanno un rapporto di affetto o di reciproca ammirazione (come nel caso dei ritratti di artisti realizzati da Ugo Mulas, Robert Mapplethorpe, Man Ray, Jacopo Benassi, Jason Schmidt).
Allo stesso tempo, viene dato spazio alla collaborazione tra autori che lavorano in duo o come collettivi (Bernd & Hilla Becher, Rong Rong & Inri, gli italiani Jean Marc Caimi & Valentina Piccinni e The Cool Couple), evidenziando l’importanza dello scambio interpersonale nel processo artistico, così come la creazione di progetti collettivi, esito di una partecipazione attiva da parte dei soggetti fotografati (JR, Vanessa Beecroft, Patrick Willocq, Maurizio Cattelan, Franco Vaccari).
Questi autori di grande prestigio dimostrano l’inestimabile valore delle collezioni private italiane, depositarie di una parte importante della storia della fotografia.
Gli incontri, i confronti, le relazioni e le connessioni sono il punto focale delle opere in mostra e invitano a riconsiderare i parametri con cui definire la validità di un progetto fotografico, che va oltre l’impatto estetico, il suo valore economico e la ricerca artistica fine a sé stessa.
Quello che emerge è il lato profondamente umano del processo dietro il singolo scatto.
Attraverso un percorso espositivo che evidenzia le vicende umane dei due mondi convergenti della fotografia e collezionismo, si esplicita un modo di intendere l’immagine fotografica come strumento unico di relazione, capace di originare prospettive autentiche e significative.
LE ISTITUZIONI Altra novità assoluta di questa 13° edizione è la sezione dedicata alle istituzioni culturali e alle fondazioni, come lo CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, presente a MIA con una mostra speciale curata dalla sua direttrice Cristina Casero, dedicata alla fotografia e al femminismo nell’Italia degli anni Settanta.
Nuovo ingresso anche per MuFoCo, il museo di fotografia contemporanea e Fondazione Deloitte.
Presente anche la Fondazione Sella che custodisce un archivio storico di un milione di fototipi databili dal 1839. A MIA presenterà le opere di tre autori di grande centralità in merito alle origini della fotografia e al paesaggio alpino. Tra questi un corpus fotografico di Vittorio Sella.
LA MAIN SECTION Changing, fil rouge della fiera, sarà affrontato in tutte le sezioni di MIA Photo Fair, ed in particolare nella sezione principale.
Punto di forza di questa sezione è la presenza delle gallerie italiane established, che ritrovano nella fiera il loro spazio di incontro e scambio commerciale. Le gallerie presentano progetti ispirati dal tema 2024, con mostre sul rispetto dell’ambiente, valorizzazione del femminile, centralità della persona, del dialogo tra le parti e la forza della comunità.
Cresce la qualità delle proposte espositive, grazie a significativi nuovi ingressi di gallerie provenienti da diversi Paesi come Stati Uniti, Iran, Paesi Bassi, Francia e Svizzera. Di notevole interesse e prestigio il ritorno di gallerie estere importanti che hanno scelto MIA come polo privilegiato di attrazione per i collezionisti.
LE SEZIONI SPECIALI DI MIA PHOTO FAIR Tre sono le sezioni tematiche riconfermate con i rispettivi curatori.
Beyond Photography – Dialogue, curata da Domenico de Chirico presente per il terzo anno, è riservata a gallerie nazionali e internazionali il cui progetto espositivo è volto alla creazione di un dialogo tra la fotografia e gli altri media artistici, come scultura, installazione, pittura, performance e video. In questa prospettiva, Beyond Photography si configura così come un luogo privilegiato di incontro che colloca al centro la fotografia in “dialogo” con gli altri linguaggi dell’arte contemporanea.
Reportage Beyond Reportage, curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera, è la sezione dedicata alla fotografia documentaria presentata per la seconda volta in fiera. Quest’anno avrà un focus sul cambiamento del paesaggio in relazione a tutti i fattori che caratterizzano l’epoca dell’antropocene: dall’ urbanizzazione all’industrializzazione, dalla sovrappopolazione al climate change. Artisti internazionali i cui scatti diventano testimonianze incancellabili di un capitolo della storia dell’umanità.
Tra i fotografi troviamo Anne de Carbuccia (1968 Cooperstown, Stati Uniti) artista, fotografa e regista che negli ultimi anni ha concentrato la propria ricerca sul tema dello scioglimento dei ghiacciai. Le immagini di Francesco Zizola (Roma, 1962) che danno vita a una riflessione articolata sul tema della pesca tradizionale al tonno rosso, portata avanti da millenni nelle tonnare del Mediterraneo e di cui oggi rimangono solo pochi esempi. Il lavoro di Giancarlo Pradelli (1966, Modena) affronta in particolare il connubio fra rudere e natura quello di Zed Nelson (1966, Kampala, Uganda) si focalizza sul tema dell’antropocene e la necessità per l’uomo di recuperare un rapporto autentico, e non più e non solo artificioso, con la natura.
La sezione Oltre i confini del Mediterraneo, a cura di Rischa Paterlini, con un focus su un’area geografica, crea un dialogo interculturale tra gallerie e artisti provenienti da terre diverse, facendo emergere come il Mare Nostrum sia un ponte di connessione tra Oriente e Occidente. Accanto a gallerie di respiro internazionale, si affiancheranno gallerie del bacino del Mediterraneo, alcune delle quali per la prima volta in Italia, provenienti da Paesi come Egitto, Tunisia e Turchia.
I PREMI L’esplorazione artistica e fotografica di MIA prosegue anche attraverso il Premio BNL BNP Paribas, che per la tredicesima edizione è al fianco della fiera internazionale dedicata alla fotografia d’arte. Nella consapevolezza che la fotografia è uno tra i linguaggi espressivi più trasversali e rappresentativi del sistema dell’arte contemporanea, promuove il “Premio BNL BNP Paribas” – quello di maggior rilievo della manifestazione – un premio acquisto attribuito al miglior artista scelto tra quelli che esporranno i propri lavori tramite le gallerie d’arte. La fotografia vincitrice entrerà a far parte della collezione della Banca, che negli anni si è arricchita anche delle opere premiate nelle precedenti edizioni e che ad oggi conta circa 6.000 lavori.
Arte ancora protagonista con il premio miramART, promosso dall’associazione culturale fondata dal Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, che sosterrà un artista coinvolto nella sezione speciale curata da Rischa Paterlini, attraverso la premiazione e l’acquisizione di una delle sue opere, che sarà successivamente inclusa nella propria collezione.
Confermato anche il Premio IRINOX SAVE THE FOOD, giunto alla sua terza edizione e curato da Claudio Composti, curatore indipendente, fondatore e Art Director di mc2gallery. In mostra una serie di progetti fotografici aventi come focus il cibo interpretato in ogni sua declinazione con una attenzione particolare al tema dello spreco alimentare. La mostra farà tappa anche a Parma al Complesso di San Paolo nell’ambito di CIBUS OFF, il Fuori Salone di CIBUS, la più importante manifestazione in Italia dedicata all’agroalimentare.
Grazie alla collaborazione tra MIA Photo Fair e Yeast Photo Festival di Matino/Lecce, l’opera di uno dei 15 finalisti del premio IRINOX SAVE THE FOOD verrà scelta dalla direttrice artistica Edda Fahrenhorst per essere successivamente esposta alla terza edizione del festival della fotografia salentino, che si terrà a partire da settembre 2024 e che promuove il legame tra fotografia, cibo e arti visive.
Debutta invece in questa edizione il Premio per gli under 35 curato da Erik Kessels, artista olandese, curatore ed esperto di comunicazione visiva, con un grande interesse per l’arte e la fotografia. Il Premio dal titolo “Welcome to my Unknown” nasce per esplorare la creatività degli under 35 che usano la fotografia – analogica o digitale – come linguaggio artistico.
IL MANIFESTO DELL’ABITARE FIRMA LA LOUNGE DI MIA MIA Photo Fair ospiterà Il Manifesto dell’Abitare – in una lounge dedicata – la seconda edizione della collettiva di architettura che nasce dal contributo dei 20 studi parte del Think Tank del Manifesto. Il connubio ‘Fotografia – Architettura’ nasce dalla volontà di MIA Photo Fair e Manifesto dell’Abitare di promuovere una contaminazione culturale, affiancando diverse forme di espressione artistica. Per interpretare il tema Changing è stata scelta l’acqua come l’elemento della natura che con la sua fluidità meglio rappresenta il cambiamento.
La Lounge non sarà solo il luogo di esposizione dei progetti degli Studi ma anche un hub, un laboratorio di pensiero e cultura, un luogo di incontro, dialogo, scambio e approfondimento, animata nelle 4 giornate da eventi (talks, breakfasts, aperitivi…).
GLI SPONSOR BNL BNP Paribas si conferma main sponsor della 13esima edizione di MIA Photo Fair. Riconfermato anche lo studio Spada e & Partners, con la new entry di AON, sponsor e partner assicurativo.