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Maurizio Cattelan, Ghetto di Varsavia

È già polemica per l’ultima creazione di Maurizio Cattelan: l’installazione Him posta nel ghetto di Varsavia, una statua che raffigura Adolf Hitler mentre prega in ginocchio nel luogo dove centinaia di ebrei vennero uccisi durante il nazismo o da cui sono partiti per i campi di concentramento. L’opera fa parte di una retrospettiva intitolata ‘Amen’, che raccoglie 14 tra le più significative opere di Cattelan ospitate dal Centro per l’arte contemporanea che ha sede nel castello Ujazdowsk. L’installazione divide scatenando indignazione da una parte e lodi dall’altra: il Centro Simon Wiesenthal ha criticato la decisione di porre la statua nell’ex ghetto, definendola “una provocazione insensata che insulta la memoria delle vittime ebree del nazismo”. Tuttavia sono molti coloro che hanno espresso apprezzamento; il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, ha dichiarato che la statua può avere un valore educativo, e di essere stato consultato in anticipo su dove mettere la statua e di non essersi opposto. La raffigurazione è stata piazzata dietro un cancello in legno che si affaccia su Ulica Prozna, ed è visibile da un buco largo pochi centimetri nella porta. I visitatori possono solo vedere il retro dell’opera, con Hitler che prega in un cortile. A causa delle sue piccole dimensioni, la figura può essere anche scambiata per un bambino indifeso.

Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l’arte contemporanea che cura l’installazione, ha sottolineato che “da parte dell’artista o del Centro non c’è l’intenzione di insultare la memoria ebraica. Si tratta di un’opera – ha aggiunto – che cerca di parlare della situazione del male che si nasconde ovunque”.

 

 

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