Centotrenta lavori, praticamente l’opera omnia di Maurizio Cattelan, si trovano sospesi fino al 22 Gennaio 2012 alla cupola del Guggenheim di New York, in una sorta di tornado cristallizzato e straniante che riempie, mutandone la natura, lo spazio circoscritto dalla celebre scalinata a spirale di Frank Lloyd Wright. L’allestimento di All è stato curato da Nancy Spector, vicedirettore del Museo, ma l’idea è stata dello stesso Cattelan, intesa come una sorta di riassunto caotico di un’avventura che volge al termine, sì, perché l’artista ha dichiarato che questa è la sua mostra conclusiva, l’addio alla creazione artistica. L’intenzione è, quindi, quella di andare in pensione, anche se qualcuno ha notato che all’inaugurazione della mostra, alla domanda su quale fosse la sua opera preferita, Cattelan abbia risposto “Quella che non ho ancora realizzato“, riaccendendo una timida fiammella nei cuori degli appassionati; che sia la sua ennesima provocazione? Un tentativo di dare una scossone? Il tempo ci darà la risposta, ma per adesso, chiunque ne abbia la possibilità non può mancare l’appuntamento con quella che è stata addirittura definita la “mostra del secolo” e ripercorrere l’epopea provocatoria e poetica del creatore di opere destinate a restare molto a lungo nella memoria collettiva, come La Nona Ora e Him.