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Matteo Montani – Unfolding ossia il dispiegarsi dell’arte

Aprirsi, schiudersi, rivelarsi…sono alcune delle parole che in italiano riflettono il senso dell’inglese Unfolding, ossia dispiegarsi, titolo accompagnatorio del progetto che ha visto protagonista l’artista Matteo Montani a Caserta, impegnato simultaneamente fra gli spazi della Reggia e quelli della Galleria Nicola Pedana. Unfolding non è un evento espositivo unico ma un itinerario di tappe realizzatesi in un tempo dilatato e non univoco che comincia salendo lungo lo Scalone d’Onore della Reggia.

Camminando, impressionati dalla magnificenza e spettacolarità dell’architettura Vanvitelliana, presto si arriva al vestibolo superiore dove, al centro, incontriamo una scultura raffigurante un uomo con lo sguardo proteso verso l’alto. Istintivamente orientiamo anche noi la vista nella stessa direzione e con stupore ci accorgiamo di avere assunto la medesima posizione dell’uomo scolpito. Con altrettanta meraviglia, ci scopriamo partecipi di una bellezza senza tempo, complici involontari e impotenti di fronte a ciò che i nostri predecessori ci hanno lasciato: un’eredità artistica impareggiabile verso la quale, la nostra modernità, spesso appare inadeguata. La ricchezza del Barocco è immobile, è immutabile, è per sempre, a differenza dell’uomo destinato a trasformarsi continuamente, come ci ricorda la stessa scultura di Montani, la cui veste monocroma della figura, nel contatto con l’acqua muta di colore, assumendo una tonalità blu-violacea particolarmente cara all’artista. È l’acqua, l’imprevedibilità del suo flusso, a determinare il mutarsi dell’opera, mostrandola nei diversi passaggi di stato sempre come qualcosa di diverso, come altro rispetto al prima e nei confronti di ciò che resterà. È l’acqua, archè del cosmo, origine della vita, simbolo dalle proprietà alchemiche, del tempo, della dualità vita/morte, di eterna giovinezza, del peccato, della purificazione, è l’acqua, elemento vitale per il corpo, a mostrarsi nelle mani e nella mente di Montani come vera e propria materia dalle proprietà plasmanti. Acqua che si fa letteralmente corpo, non solo dell’intero processo ideativo dell’artista, ma anche di quell’aprirsi, schiudersi, rivelarsi, di quell’Unfolding per l’appunto, di emozioni, impressioni e suggestioni che nutrono l’esistenza.

C’è un senso di latenza, quel qualcosa che non si manifesta subito, che non si rivela all’esterno o in superfice, a caratterizzare il lavoro di Montani, una latenza che si rintraccia anche nella magia del coinvolgente wall drawing concepito nel white space della galleria di Pedana. In verità non c’è nulla, o così pare perlomeno a una prima e superficiale osservazione, tranne che per la presenza sul fondo di una piccola scultura, un minuto corpo in cera raccolto su se stesso di colore biancastro, che gradualmente si scioglie davanti ai nostri occhi, grazie al calore rilasciato da un sistema di elettroresistenze. A mano a mano, con il disfarsi della sagoma, emergono strati di colore inimmaginati come se «il piccolo corpo – scrive Alessandra Troncone, curatrice della mostra, nel testo in catalogo – (perdesse) gradualmente la sua anima colorata che si spalma sulla superficie, stratificandosi in una nuova forma. Non c’è reversibilità – incalza Troncone – del processo ma un ineluttabile cambiamento che investe la natura stessa dell’opera: da scultura, oggetto tridimensionale, a pittura che si stende sulla dimensione orizzontale, assecondando con il suo nuovo peso specifico la forza di gravità. Mutazioni, passaggi di stato, conoscenza delle proprietà chimiche degli elementi entrano in dialogo con una ricerca estetica che protende verso un approccio quasi alchemico, di trasformazione dell’esistente come chiave per accedere a un disegno più alto che custodisce i segreti della vita». Un segreto protetto altrimenti in quel senso di latenza cui si faceva riferimento poco sopra, serbato dal muro della galleria e nell’elemento dell’acqua, insieme attori conniventi di una forza trasformativa e rigenerativa sottesa al lento svelarsi della pittura.

A guardare bene, allora, su quel muro bianco sembrano intravedersi delle ombre, dei profili sfumati di figure irriconoscibili, sembianze umane che, in forma di traccia nebulosa, confondono la visione. Cosa si cela realmente oltre lo schermo bianco del muro? È l’acqua a svelarlo. È l’acqua a mostrarci il grande dipinto realizzato da Montani dove si ritmano figure di uomini, donne e bambini, secondo una composizione che ricorda i grandi affreschi seicenteschi. Sono “gli altri”, coloro che a nostra insaputa condividono con noi uno spazio, “gli altri” che sentiamo e non vediamo, “gli altri” che appartengono ai ricordi, alla memoria o al sogno. Queste figure, realizzate mediante abrasione sulla parete in precedenza preparata a strati di diversi toni di colore, in questo caso blu, ricoperte in seguito con diverse mani di calce e latte sicché da farle scomparire, riemergono, riappaiono, tornano letteralmente in vita grazie al gesto del bagnare la parete. «Il muro – spiega ancora una volta Troncone – diventa una membrana in grado di mettere in comunicazione una dimensione altra con lo spazio espositivo. Lascia la sua funzione di mero supporto per farsi soglia, un confine impalpabile tra due mondi, fisici e temporali, un luogo di transito, uno spazio da oltrepassare, un varco da lasciare aperto per tornare indietro e poi spingersi di nuovo in avanti». Emersione, membrana, chimica, spiritualità, l’altro, la figura, meraviglia, happening, scomparsa, sono infine le parole, scelte ancora una volta da Alessandra Troncone, per descrivere, per suggerire qualcosa che appartiene all’impossibile perché attinente l’ambito della magia, dell’incanto e del prodigio e che solo l’esperienza visiva diretta regalataci dall’artista e vissuta in prima persona è in grado di comunicare.

L’articolo sulla mostra Unfolding di Matteo Montani di M.Letizia Paiato è pubblicato sul n.266 di Segno

 

Matteo Montani – Unfolding

La mostra è terminata il 30 gennaio 2018

Reggia di Caserta

Viale Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE

http://www.reggiadicasertaunofficial.it/it/home/

Galleria Nicola Pedana

Piazza Matteotti, 60, 81100 Caserta CE

http://www.nicolapedana.com

 

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